I cibi processati possono causare veri e propri fenomeni di dipendenza. Scopri quali sono quelli associati a più rischi!
I cibi processati possono causare veri e propri fenomeni di dipendenza. Scopri quali sono quelli associati a più rischi!I cibi processati sono spesso considerati molto più appetibili rispetto ad alimenti più salutari, ad esempio la frutta o la verdura fresca.
In alcuni casi il fenomeno può assumere i contormi di una vera e propria dipendenza, tanto da scatenare comportamenti simili a un consumo scatenato da crisi di astinenza.
Oggi un nuovo studio dell'Università del Michigan, negli Stati Uniti, pubblicato su PLoS One conferma l'esistenza di questa possibilità, svelando quali sono i cibi associati a più rischi.
I prodotti altamente processati, come il cioccolato, la pizza e le patatine fritte, sono quelli più a rischio di dipendenza
Gli alimenti non processati e ai quali non sono aggiunti grassi o carboidrati raffinati, come il riso integrale o il salmone, non sono invece associati a fenomeni di dipendenza.
Le autrici dello studio lo hanno scoperto chiedendo a 120 studenti di completare un questionario specifico e di partecipare a un test che ha pemesso di identificare quali fra 35 diversi alimenti e cibi fossero associati a comportamenti tipici di una dipendenza.
In una seconda fase, che ha coinvolto altri 384 individui, sono invece state analizzate le caratteristiche degli stessi 35 cibi e alimenti associate ai comportamenti tipici della dipendenza.
“E' un primo passo verso l'identificazione di cibi specifici, e delle proprietà dei cibi, che possono scatenare questa dipendenza”, spiega Nicole Avena, coautrice dello studio.
Ecco quali sono i 10 cibi più a rischio di dipendenza
- la pizza
- il cioccolato
- le chips
- i biscotti
- il gelato
- le patatine fritte
- i cheeseburger
- le bibite gassate (non diet)
- le torte
I 10 cibi meno a rischio di dipendenza sono invece:
- il cetriolo (senza salse)
- le carote
- i fagioli (senza salse)
- le mele
- il riso integrale (senza salse)
- i broccoli
- le banane
- il salmone
- il mais (senza burro o sale)
- le fragole
Secondo Avena queste nuove informazioni potrebbero cambiare il modo in cui si affronta l'obesità.
“Potrebbe non trattarsi semplicemente di 'tagliare' alcuni cibi”, sottolinea la ricercatrice, “quanto piuttosto di utilizzare metodi già impiegati per ridurre il fumo, il consumo di alcolici e l'uso di droghe”.
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Fonte: University of Michigan; PLoS One