Il multitasking viene spesso visto come una dote, ma in realtà può essere controproducente. Scopri come può far male alla salute!
Il multitasking viene spesso visto come una dote, ma in realtà può essere controproducente. Scopri come può far male alla salute!Si sente spesso dire che il multitasking è donna.
Districandosi tra i mille impegni quotidiani, a volte anche occupandosi di più compiti contemporaneamente, il gentil sesso riuscirebbe a mandare avanti la famiglia facendo quadrare tutto proprio grazie a questa sua capacità innata.
Chi pensa che avere il dono del multitasking sia un vantaggio potrebbe però sbagliarsi di grosso.
Il cervello umano non è fatto per il multitasking e ogni volta che lo costringiamo ad occuparsi di più cose contemporaneamente lo costringiamo a pagare un costo in termini cognitivi
A spiegarlo nel suo libro “The Organized Mind: Thinking Straight in the Age of Information Overload” è Daniel Levitin, direttore del Laboratory for Music, Cognition and Expertise della McGill University, in Canada.
Levitin cita un neuroscienziato del Massachusetts Institute of Technology, Earl Miller, secondo cui in realtà quando si pensa di mettere in pratica il multitasking si sta semplicemente spostando rapidamente l'attenzione da un compito a un altro.
Il risultato è opposto rispetto a quanto atteso, e alla resa dei conti il multitsking ci rende meno efficienti.
In effetti occuparsi di più attività in contemporanea può danneggiare la salute fisica e psicologica in diversi modi:
- aumenta la produzione di cortisolo, l'ormone dello stress, e dell'adrenalina, che può sovrastimolare il cervello mandandolo letteralmente in confusione
- crea una dipendenza dalla dopamina, attivando veri e propri meccanismi di ricompensa soddisfatti dalla ricerca continua di stimoli esterni a discapito della concentrazione
- porta a distrarsi agendo sulla corteccia cerebrale, l'area del cervello necessaria per rimanere concentrati su un compito
- riduce il quoziente intellettivo: basta essere distratti dall'arrivo di una mail mentre si è concentrati su di un compito perché il QI diminuisca di 10 punti
- invia le nuove informazioni nella parte sbagliata del cervello: se ad esempio si studia mentre si guarda la tv le informazioni finiscono nello striato anziché nell'ippocampo, e queste due regioni sono fatte per immagazzinare informazioni di tipo diverso
- fa bruciare talmente tante energie al cervello da rendere esausti e disorientati in poco tempo. Per di più la conseguente carenza di nutrienti a disposizione del cervello riduce sia le performance psicologiche che quelle fisiche
- può portare all'ansia, che, ancora una volta, fa aumentare il cortisolo nel cervello, generando comportamenti aggressivi e impulsivi
In un'epoca in cui la comunicazione è resa sempre più veloce e impegnativa dalle nuove tecnologie a disposizione, proteggersi dal multitasking e dai suoi effetti collaterali non è semplice.
Secondo Levitin, però, non c'è dubbio: è meglio evitare di cadere nel vortice della dipendenza da e-mail, Facebook, Twitter e simili.
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Fonte: The Guardian