Anche la meditazione aiuta a sopravvivere al tumore al seno. Scopri come protegge il Dna nei cromosomi!
Anche la meditazione aiuta a sopravvivere al tumore al seno. Scopri come protegge il Dna nei cromosomi!Per chi ha a che fare con un tumore al seno anche approcci psicologici come la meditazione possono essere di grande aiuto.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare i loro benefici non riguardano solo la mente.
Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer ha dimostrato che la meditazione consapevole influenza anche la struttura dei cromosomi
In particolare, i ricercatori del Tom Baker Cancer Centre e dell'Università di Calgary, in Canada, hanno scoperto che i telomeri – le strutture dalla funzione protettiva presenti alle estremità dei cromosomi che normalmente tendono ad accorciarsi con il passare del tempo – mantengono stabile la loro lunghezza nelle pazienti sopravvissute a un tumore al seno che praticano la meditazione o partecipano a gruppi di sostegno psicologico.
Lo studio ha coinvolto 88 pazienti che dopo aver concluso le terapie stavano avendo a che fare con un significativo stress emotivo.
Parte delle partecipanti è stato coinvolto in un programma di meditazione consapevole e yoga che ha previsto 8 incontri di gruppo settimanali da 90 minuti ciascuno e 45 minuti di meditazione e yoga quotidiani a casa propria.
Un altro gruppo ha partecipato a 12 incontri settimanali da 90 minuti con gruppi di supporto, mentre le restanti partecipanti hanno seguito solo un seminario di 6 ore sulla gestione dello stress.
Opportune analisi del sangue condotte all'inizio e alla fine dello studio hanno svelato l'effetto a breve termine della meditazione e dei gruppi di supporto sui cromosomi.
Tuttavia, al momento non è possibile sapere se questo effetto ha una durata a lungo termine.
Come ha però sottolineato Linda Carlson, primo nome dello studio, “ora per la prima volta abbiamo una prova che [interventi psicologici come la meditazione consapevole] possono influenzare aspetti chiave della nostra biologia”.
“Sono necessarie ulteriori analisi per quantificare meglio questi potenziali benefici per la salute”, ha ammesso la ricercatrice, “ma questa è una scoperta eccitante che dà una notizia incoraggiante”.
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Fonte: Eurekalert!