Il rabarbaro è una pianta molto versatile in cucina. Ha innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo, ma presenta anche qualche controindicazione.
Il rabarbaro è una pianta molto versatile in cucina. Ha innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo, ma presenta anche qualche controindicazione.Il rabarbaro (specie Rheum) è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Poligoniaceae. È molto diffusa allo stato selvatico sia in Europa che in Asia e può raggiungere un’altezza di due metri.
Ha grandi foglie sorrette da uno stelo e i suoi fiori sono raccolti in particolari pannocchie. Utilizzata fin dall’antichità soprattutto per le sue proprietà digestive, purgative e depurative, trova ampio impiego in cucina non solo come alimento, ma anche come ingrediente base per la preparazione di marmellate, liquori e dolciumi.
Rabarbaro: perché fa bene
Esistono circa 60 specie di rabarbaro e tutte quelle appartenenti al genere Rheum hanno determinate proprietà officinali. In particolare, il rabarbaro cinese (Rheum Palmatum) veniva coltivato già nei tempi antichi sull’altopiano tibetano, salvo poi diffondersi anche in altre zone asiatiche ed europee.
Questa pianta ha innumerevoli proprietà benefiche: aiuta a digerire e a regolarizzare l’intestino, è decongestionante ed epatoprotettiva.
Questo perché i suoi principi attivi sono - tra gli altri - reina, tannini, acido crisofanico, pectine e parietina.
Rabarbaro: le controindicazioni
Il rabarbaro è un potente lassativo naturale, per questo motivo chi soffre di disturbi all’apparato escretore non dovrebbe eccedere con le quantità. Inoltre, viene sconsigliato anche alle donne in gravidanza, ai bambini e ai soggetti che assumono farmaci con proprietà purgative.
Le sue foglie, inoltre, avendo un elevato contenuto di acido ossalico possono irritare la mucosa intestinale e incrementare la formazione di calcoli renali.
Il rabarbaro in cucina: le ricette
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Parliamo di una pianta molto versatile in cucina, che può essere adottata in tantissime ricette: il rabarbaro, infatti, può essere utilizzato per preparare antipasti, primi, secondi piatti e persino torte e dessert. Molti spunti, ad esempio, arrivano direttamente dalla cucina anglosassone.
Esistono tante varietà di rabarbaro, ma la parte commestibile è sempre il gambo (che di solito è rosso). Può essere cucinato al forno a 180° per una quindicina di minuti, utilizzando una pirofila e tagliandolo a fiammifero.
A scelta, inoltre, è possibile cospargerlo anche con un po’ zucchero o con un po’ di formaggio grana. Può essere spadellato con un filo d’olio, cotto al vapore o bollito. Il rabarbaro ha un sapore dolce, ma il retrogusto è amarognolo. Per questo motivo spesso lo si smorza con lo zucchero.
Liquore al rabarbaro
Il liquore al rabarbaro è una bevanda ideale per chi soffre di inappetenza, ma al tempo stesso ha anche proprietà digestive. Inoltre, è depurativo e disintossicante. Per preparare il liquore in casa si possono utilizzare 20 g di rizoma essiccato di rabarbaro, 550 g di zucchero, 2 dl di alcool a 95° vol e 2,5 dl di acqua.
A scelta, è possibile aggiungere anche un po’ di polvere di cannella. Per prima cosa, il rabarbaro deve essere messo a macerare assieme all’alcool e a un bicchiere di acqua per una quindicina di giorni. Successivamente, si deve preparare uno sciroppo unendo lo zucchero alla restante quantità di acqua. Infine, si mescola il composto macerato allo sciroppo, avendo cura di lasciar riposare il liquore ottenuto al buio per alcuni giorni.
Marmellata di rabarbaro
Il rabarbaro ha un sapore leggermente aspro, che si sposa bene con lo zucchero. Per preparare la marmellata si possono utilizzare le coste della pianta, zucchero e limoni. Volendo, si possono aggiungere anche delle mele. In una ciotola si devono mescolare il rabarbaro, lo zucchero e il limone, lasciando riposare il preparato coperto per alcune ore. Quindi, si deve procedere a far bollire il tutto a fuoco medio per 10 minuti, ultimando la cottura a fuoco basso per circa un’ora.
Torta al rabarbaro
Il crumble è un dolce al cucchiaio anglosassone che può essere una valida alternativa alla più classica crostata. Preparalo è molto semplice: i gambi della pianta (tagliati a pezzetti) devono essere mescolati allo zucchero e a due cucchiai di farina. Questo composto, quindi, va disposto su una teglia imburrata e coperto da briciole di frolla. Il crumble, infine, va fatto cuocere al forno a 200° per 35-40 minuti e successivamente deve essere servito tiepido o freddo.
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