Mentre in Italia il tema della legalizzazione della cannabis è tornato a far discutere le aule di Montecitorio, nel mondo questa sostanza viene già liberamente commercializzata, e non solo a scopo terapeutico
Mentre in Italia il tema della legalizzazione della cannabis è tornato a far discutere le aule di Montecitorio, nel mondo questa sostanza viene già liberamente commercializzata, e non solo a scopo terapeuticoTra temi che preoccupano e danno lavoro ai governi di tutto il mondo, c'è anche quello della legalizzazione della cannabis , sia a scopo terapeutico che ricreativo. Da questo punto di vista la mappa mondiale assume colori diversi. In alcuni punti del globo è completamente legalizzata. In altri, consumarla o possederne anche per uso strettamente personale, anche se malati, può essere un problema.
Ecco dove la cannabis è legale e dove non lo è
L’Uruguay, la piccola repubblica sudamericana incastrata tra l’Argentina e il Brasile, è l’unico paese al mondo dove la cannabis è completamente legalizzata. Viene venduta in farmacia, costa 1,3 dollari al grammo (meno di quanto costava in strada), i consumatori si devono registrare per poterne comprare fino a un massimo di dieci grammi a settimana.
Sull’esempio del piccolo Uruguay, diversi altri paesi sudamericani hanno allentato la morsa sul consumo di cannabis. In Argentina quella medica è stata approvata dal Senato, così come il Messico, dove anche il consumo personale è stato depenalizzato.
Negli Stati Uniti, il consumo di erba è legalizzato a vari livelli in 30 Stati. Washington, Oregon, Nevada, California, Colorado, Alaska, Maine, Massachusetts e Washington D.C. sono quelli che hanno concesso anche l’uso ricreativo e non più solo quello medico.
In Europa, i paesi più permissivi sono l’Olanda, dove è nata la fiorente tradizione dei coffee shop (amati dai turisti, meno dai locali) e della messa a punto di nuove varietà, e la Spagna, dove sono sorti diversi Cannabis Social Club per la coltivazione e il consumo. In Repubblica Ceca non è perseguibile il possesso fino a 15 grammi, mentre in Austria il livello consentito è cinque grammi.
La Germania ha da poco approvato una legge per la marijuana terapeutica. Anche in Italia ce n’è una, la cannabis medica può essere coltivata solo nella serra dell’esercito in Toscana e venduta in determinate farmacia (dietro, ovviamente, ricetta medica). In Svizzera è legale solo se il Thc, uno dei due principali principi attivi insieme al Cbd, è inferiore all1%
In Australia, lo status legale varia da stato a stato: è depenalizzato per il possesso a titolo personale nel Northern Territory, nel South Australia e nel Australian Capital Territory. In Canada c’è una proposta di legge del premier Trudeau per legalizzare l’uso ricreativo nel 2018. Le leggi sono invece molto più severe in Asia, dove c’è una relativa tolleranza solo in Cambogia, mentre il resto del continente – come mostra questa mappa di Reddit – è solo un'immensa chiazza rossa di illegalità.
World cannabis laws from MapPorn
Tuttavia, secondo una recente inchiesta del South China Morning Post, senza farsi notare la Cina è silenziosamente diventata uno dei principali produttori di cannabis al mondo, con coltivazioni in zone ben precise completamente legali. La pianta di cannabis è impiegata in diversi settori: i gambi delle piante finiscono nell’industria tessile, le foglie nel settore farmaceutico mentre i semi vengono acquistati dalle aziende alimentari per la produzione di snack, olio da cucina e bevande.
Ma sulla carta la legge cinese minaccia sanzioni tra le più severe al mondo: chiunque è pizzicato in possesso di oltre 5 chili di foglie di marijuana lavorate, 10 chili di resina o 150 chili di foglie fresche rischia la pena di morte. Tuttavia, la coltivazione di varietà con basso contenuto di Thc sono tollerate per quieto vivere. Una contraddizione purtroppo non unica al mondo.