La disidratazione deve essere combattuta per proteggere la salute. Ecco quali sono i sintomi che fanno capire quando è ora di correre ai ripari.
La disidratazione deve essere combattuta per proteggere la salute. Ecco quali sono i sintomi che fanno capire quando è ora di correre ai ripari.La disidratazione può rappresentare una seria minaccia per la salute.
Quando l'organismo perde più fluidi di quanti ne assume il rischio di colpo di calore è dietro l'angolo
I problemi che ne possono derivare possono però essere anche altri.
Mano a mano che la disidratazione diventa maggiore si può infatti andare incontro a gravi complicazioni.
Fra quelle più serie sono inclusi l'edema cerebrale, le convulsioni, lo shock ipovolemico (una situazione in cui il volume del sangue è talmente basso da far crollare la pressione e i livelli di ossigeno nell'organismo), lo scompenso renale e il coma, fino ad arrivare, nell'ipotesi peggiore, al decesso.
Perdere fluidi è però inevitabile. Lo facciamo ad esempio respirando, ma anche sudando e attraverso urine e feci.
D'altra parte è possibile far fronte a queste perdite con cibi e bevande.
Come accorgersi quando non sono adeguatamente compensate?
Ecco i principali sintomi e segnali della disidratazione negli adulti
- Aumento della sete
- Secchezza delle fauci
- Lingua gonfia
- Debolezza
- Capogiri
- Palpitazioni
- Confusione
- Svenimenti
- Indolenza
- Riduzione della sudorazione
- Diminuzione della produzione di urine
- Urine dal colore intenso, ambrato
Questi sintomi possono essere più o meno gravi. In generale è consigliabile rivolgersi a un medico quando si aggravano e se sono associati a febbre superiore ai 38 °C, diarrea che persiste da più di 2 giorni e perdita di peso.
E' invece bene andare subito al pronto soccorso in caso di febbre superiore ai 39 °C, stato confusionale, letargia, convulsioni, difficoltà respiratorie, dolori toracici o addominali, svenimenti e se non si fa pipì da ormai 12 ore.
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Fonte: WebMD; Mayo Clinic