Prevenzione
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Vaccino secondo Roberto Burioni

Il professore di microbiologia e virologia è diventato un simbolo della lotta alla disinformazione sui vaccini. Ecco perché è importante vaccinarsi e cosa deve cambiare in questa pratica medica.
 

Il professore di microbiologia e virologia è diventato un simbolo della lotta alla disinformazione sui vaccini. Ecco perché è importante vaccinarsi e cosa deve cambiare in questa pratica medica.
 

Quando la polemica no vax sembra assopita, spunta fuori una star o un nome noto che rinfocola il dibattito. L'ultima in ordine di tempo è stata Jessica Biel, che ha parlato davanti al governo californiano per sostenere la contrarietà al disegno di legge SB276. Obiettivo: contrastare la limitazione delle esenzioni ai vaccini per bambini definiti "medicalmente fragili". Ma cos'è il vaccino e perché è importante sottoporsi alla sua somministrazione? Che cosa deve cambiare affinché non facciano più paura?

Per il Vocabolario delle Celebrità di DeAbyDay abbiamo chiesto al dottor Roberto Burioni di dare la sua definizione di vaccino.

Come definisce il vaccino?

Vaccino è prima di tutto un aggettivo, come caprino o felino. È bene ricordarlo perché questa parola faceva riferimento al vaiolo vaccino, quello delle vacche, che proteggeva dal vaiolo umano se inoculato.

Il vaccino è qualcosa che, stimolando in modo naturale e il più sicuro possibile il nostro sistema immunitario, insegna a combattere pericolosissime infezioni.

Perché è importante vaccinarsi?

Il vaccino non è solo un atto di protezione individuale: mi vaccino e sono protetto, vaccino mia figlia ed è protetta. La vaccinazione è un atto di responsabilità sociale e di generosità verso gli altri. Impedendo la circolazione dei virus e raggiungendo l'immunità di gregge, vengono difesi i più deboli: quelli troppo piccoli per essere vaccinati o quelli che hanno delle malattie che non gli permettono di vaccinarsi, oppure quelli che a causa di alcune patologie hanno perso le immunità indotte dai vaccini.

Foto: scyther5 © 123RF.com

Il suo nome è legato strettamente alla causa no vax, come fiero e impenitente sostenitore della validità dei vaccini e dell'importanza di sottoporsi alla somministrazione. Qual è il suo primo ricordo legato ai no vax, il primo post a cui ha risposto?

È legato al post di un padre. Mentre gli spiegavo che i vaccini sono sicuri ed efficaci, mi ha risposto: “Io voglio sentire anche l'altra campana”. Ma l'altra campana non c'è! Le persone no vax sono individui che non ragionano, che hanno una posizione completamente irrazionale che può fare molto danno. Per questo ho ritenuto che fosse mio dovere per fare qualcosa che aiuti a combattere questa pericolosa disinformazione. Sono come i fanatici religiosi: è difficile, anzi impossibile convincerli con argomenti razionali.

Come sta cambiando – se sta cambiando – la battaglia no vax?

C'è più informazione presente in rete e il coinvolgimento di diversi medici, tra cui il sottoscritto, sta contribuendo a raccontare la verità. La ferma presa di posizione dell'Ordine dei Medici e soprattutto lo Stato, che con una legge dice “I vaccini sono importanti”. Ritengo che tutto questo abbia avuto un effetto molto positivo sull'opinione pubblica. La dimostrazione è che dal 2015 ad oggi le coperture per le vaccinazioni infantili sono state sempre in grande aumento.

Come giudica la posizione di Jessica Biel, che chiede che le famiglie possano avere la possibilità di fare “scelte medicalmente informate” che portino anche a non vaccinare i propri bambini?

Questa affermazione non ha senso. Io non posso chiedere la libertà di assumere un comportamento che mette in pericolo altre persone. Io posso chiedere la libertà di fumare. Se fumo a casa mia, faccio male solo a me stesso. Ma dentro un cinema non posso fumare perché faccio male ad altre persone. Chi non vaccina i propri figli, non mette in pericolo solo questi bambini, ma anche gli altri.

Come sono cambiati i vaccini nel tempo?

I vaccini che abbiamo oggi sono molto più efficaci e sicuri di quelli di una volta. Alcuni dicono che sono troppi. Purtroppo invece sono pochi. Accontentiamoci di quelli che abbiamo.

Cosa migliorerebbe nell'attuale sistema di somministrazione dei vaccini?

La comunicazione: è una vergogna che non venga fatto nulla per comunicare la sicurezza dei vaccini. Non fa niente il Ministero e non fanno nulla nemmeno le case farmaceutiche.

Vaccini e futuro: quale scenario?

Io spero che arrivino vaccini ancora più efficaci, magari contro virus come l'Hiv. Oggi possiamo curarlo, ma non siamo ancora in grado di eradicarlo.

Foto apertura: LaPresse

Tipsby Dea

Chi è Roberto Burioni

 Nato a Pesaro il 10 dicembre 1962, Roberto Burioni si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1987 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Consegue il Dottorato di Ricerca in Scienze Microbiologiche e Virologiche. Dopo numerose esperienze all'estero, torna in Italia dove svolge attività di ricerca e insegnamento a Roma e ad Ancona. Dal 2004 è in servizio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, prima come Professore Associato, poi come Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia. Dal 2010 è direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia. È diventato famoso a livello mediatico per il suo ruolo di divulgatore scientifico opposto alla campagna di disinformazione no vax.