Il verme solitario entra nel corpo umano mangiando carne cruda (o poco cotta) di maiale. Il famoso parassita, infatti, prima dell’intestino umano, dove completa il suo ciclo vitale, ha come ospite intermedio per l’appunto il maiale.
Nella carne di maiale, infatti, sono presenti le larve del verme (Taenia solium), in grado di ancorarsi alla parete del duodeno e rimanervi fino a completo sviluppo nella forma adulta.
I sintomi dell’infezione da Tenia sono: nausea o vomito, diminuzione dell’appetito, dolore epigastrico o ombelicale, diarrea, stitichezza, dimagrimento. La presenza della tenia viene accertata con l’esame delle feci prescritta dal medico, che, dalla valutazione complessiva dei sintomi e delle abitudini del paziente può sospettare la presenza del parassita.
La malattia deve essere trattata farmacologicamente: lo scopo è favorire il distacco della testa del verme dall’intestino che verrà poi espulso con le feci.
L’infestazione dell’organismo da parte delle larve di Taenia solium prende il nome di cisticercosi.
Si tratta di una malattia diffusa soprattutto in Asia, Africa, nelle Filippine e in America latina, ma anche in alcune zone di Europa e Stati Uniti. Nei paesi di religione musulmana e in Israele, invece, il verme solitario è molto ridotto a causa delle restrizioni alimentari imposte dalla religione.
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