Il segreto della longevità e del vivere a lungo potrebbe essere nascosto nel Cilento. Scopriamo di più!
Il segreto della longevità e del vivere a lungo potrebbe essere nascosto nel Cilento. Scopriamo di più!C'è un paese, nel Cilento, dove sembra nascondersi il segreto della longevità. Il suo nome è Acciaroli, e a renderlo famoso è stato Ancel Keys, esperto statunitense che proprio qui ha vissuto dopo aver scoperto i benefici derivanti dalla Dieta Mediterranea.
Gli studi di Keys risalgono ormai a circa 50 anni fa, ma ancora oggi Acciaroli è al centro dell'interesse scientifico e mediatico proprio in virtù dei benefici di uno stile di vita considerato dall'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.
E proprio ad Acciaroli sono stati presentati i risultati di uno studio pilota (battezzato “iniziativa del Cilento sugli effetti dell'invecchiamento”, o CIAO – Cilento Initiative on Aging Outcome) secondo cui la longevità degli abitanti di quest'area dello Stivale sarebbe associata a bassi livelli ematici di adrenomedullina bioattiva (bio-ADM), un ormone i cui livelli sono elevanti in caso di scompenso cardiaco o di danno renale acuto.
La bio-adrenomedullina potrebbe essere un nuovo indicatore di longevità
La scoperta è frutto della collaborazione fra l'Università “La Sapienza” di Roma e l'Università della California di San Diego e si è basata sull'analisi di 2 gruppi di residenti nel Cilento: 29 individui super longevi, di età superiore ai 90 anni, e 52 persone di età media pari a 60 anni che condividevano con loro patrimonio genetico, ambiente in cui vivevano e stile di vita.
Dalle analisi è emerso che, nonostante la presenza di livelli elevati di marcatori di disfunzioni cardiache o renale (paragonabili a quelli riscontrabili in caso di scompenso cardiaco o danno renale acuto) in tutti i super longevi i livelli di bio-ADM erano bassi e paragonabili a quelli degli individui più giovani.
Ma c'è di più: nonostante i livelli elevati dei marcatori di disfunzione cardiaca o renale i super longevi erano in buone condizioni di salute.
Come spiega Salvatore di Somma, esperto della Sapienza e promotore dello studio, concentrazioni ematiche di bio-ADM molto basse indicano una buona funzionalità dei capillari e dell'endotelio (l'epitelio di rivestimento interno dei vasi sanguigni), e di conseguenza una buona perfusione sanguigna di organi e tessuti.
Bio-ADM potrebbe quindi essere considerato un indicatore di una buona qualità di vita, ma saranno necessari ulteriori studi prima di poterlo considerare un marcatore affidabile della longevità.
I ricercatori intendono inoltre verificare se alcune componenti della Dieta Mediterranea possono influenzare i suoi livelli.
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Fonte: Sphingotec