Anoressia. Bulimia. Binge eating disorder. Forme diverse, talvolta complementari, di quelli che gli esperti chiamano disturbi del comportamento alimentare. Perché si cade, quali sono i segnali da non sottovalutare, come e a chi chiedere aiuto per ridare alla propria vita (o a quella di chi ci è vicino e soffre di un DCA) il gusto che merita.
Anoressia. Bulimia. Binge eating disorder. Forme diverse, talvolta complementari, di quelli che gli esperti chiamano disturbi del comportamento alimentare. Perché si cade, quali sono i segnali da non sottovalutare, come e a chi chiedere aiuto per ridare alla propria vita (o a quella di chi ci è vicino e soffre di un DCA) il gusto che merita.Accade che a tavola il cibo perda di gusto. Magari la chiamiamo dieta ma una dieta non è. Sudare, mentire, rifiutare, vomitare, calcolare, drenare e poi verificare, allo specchio, che il corpo e il desiderio ammutoliscano al cospetto della nostra minuziosa ispezione. Sanzionare prima, vietandosi di mangiare, o a posteriori, eliminando ogni traccia della perdita di controllo. Non è il grasso il nemico da distruggere, ma quella primitiva spinta alla vita declassata a insidioso ostacolo di uno scopo altro e ultimo: permettere alla malattia di governarci fino al soffocamento di ogni forma di ribellione interiore. Fino allo spegnimento.
L’anoressia e la bulimia sono i disturbi del comportamento alimentare che più si stanno diffondendo tra i giovani e i giovanissimi anche a causa della pandemia da Covid 19. Da diversi autorevoli osservatori è stato osservato, però, come lockdown e restrizioni abbiano solo agito da detonatori di un malessere che ora ha fatto boom. Ci si ammala di più e sempre più presto tanto che è nella prima infanzia che si osserva l’insorgenza di sintomi subdoli, non facilmente riconducibili al probabile sviluppo di uno squilibrato rapporto col mangiare.
La complessità di cause e interventi per rispondere a chi soffre di un DCA (Disturbo del Comportamento Alimentare) o gli vive accanto ha mosso le istituzioni a prendere coscienza dei tanti bisogni che ruotano intorno alla presa in carico di questi spesso giovanissimi pazienti e delle loro famiglie. Per questo in Italia abbiamo da qualche anno una giornata nazionale dedicata ai disturbi alimentari, il 15 marzo, e con la fine del 2021 ottenuto l’introduzione dei DCA tra le patologie riconosciute nei LEA (i livelli essenziali di assistenza) ossia “le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse)” (fonte Ministero della Salute).
Gli specialisti che si occupano della cura di queste malattie fanno riferimento alla sfera della salute mentale oltre che delle scienze della nutrizione perché guarire da un disturbo alimentare significa prima di tutto tornare a riassaporare la vita.
>>> Ascolta gli episodi!
- Cadere in un disturbo alimentare
- C’era una volta una dieta
- La famiglia divorata da un disturbo alimentare
- Peso positivo, il profilo Instagram per saperne di più sui disturbi alimentari
- Rialzarsi da un disturbo alimentare
“Riassaporare” è un podcast di DeAbyDay ed è prodotto da Digital De Agostini.
Autore: Rosy Matrangolo Maderloni ; Regia: Claudio Lucca.