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Donne contro gli stereotipi: lo speciale

PEOPLE: L'ATTUALITA'
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The Birds Papaya: «Cicatrici e cellulite raccontano la nostra storia»

La storia di Sarah Nicole Landry, la mamma canadese che ha deciso di esporre il corpo segnato da smagliature, perdita di tonicità e cellulite per incoraggiare le donne a volersi bene, con tutti i propri difetti. 

La storia di Sarah Nicole Landry, la mamma canadese che ha deciso di esporre il corpo segnato da smagliature, perdita di tonicità e cellulite per incoraggiare le donne a volersi bene, con tutti i propri difetti. 

Una dieta può cambiare tante cose nella vita di una donna. La lotta forsennata contro i chili di troppo, ostinati, che non vanno via, può cambiare il carattere e la testa di una persona. E quando alla fine di un lungo percorso sei sì più leggera, ma anche deformata, con la pelle che penzola e la cellulite in evidenza, forse solo allora realizzi che il peggio (o il meglio) deve ancora venire.

Sarah Nicole Landry ha perso tanti chili in un lungo cammino documentato da ogni piega e smagliatura sul suo corpo, che mostra senza paura al suo milione di follower su Instagram e sul suo blog, The Birds Papaya. La sua missione non è dire «Se ce la metterai tutta, dimagrirai e sarai felice», ma «Amati per quella che sei». Prima, dopo e durante la dieta.

In uno dei suoi post più famosi Sarah Nicole ha scritto: «Avrei voluto conoscere i rischi». Sì, perché secondo i dati del National Eating Disorders Associations il 35 per cento delle diete nel 20-25 per cento dei casi si trasformano in disordini alimentari. La corsa alla magrezza come chiave della felicità fa gli stessi danni del tabagismo o dell'alcolismo o della ludopatia: crea dipendenza.

La missione di The Birds Papaya è andare contro gli stereotipi: dire che amarsi – e non dimagrire - è la chiave per essere felici.

 
 
 
 
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I just wish there was a warning. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ I grew up seeing warnings everywhere. ⁣⁣⁣ Cigarettes, for how they could damage my lungs. ⁣⁣⁣ Gambling, for how addictive it can be. ⁣⁣⁣ Alcohol, it’s effects and steps to get help if needed. ⁣⁣⁣ Drugs, and how they could cause brain damage and death. ⁣⁣ ⁣⁣⁣ I just wish there was a warning. On every diet ad I’d ever seen. One that taught me the risks. That allowed me to know what my choices could entail. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ You’d think it’d be obvious. But it wasn’t. ⁣⁣⁣ It seemed like health. It seemed like wellness. It seemed like self love. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ It seemed... like my ticket to happiness. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ When my bones started to show I felt validated. The smaller I got the more I had to document it. My photos were not moments of pride. They were moments of proof. That I was thin. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ Even with a 95% failure rate, the majority of people who diet don’t experience a large negative long term impact, that I know of. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ Yet the National Eating Disorders Association reports that 35% of “normal dieters” progress to pathological dieting and that 20-25% of those individuals develop eating disorders. It is far too common that eating disorders start off as dieting.⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ It is a risk. ⁣⁣⁣ And I just wish there’d been a warning. ⁣⁣ ⁣⁣⁣ I just wish we viewed eating disorders and disordered eating with the same seriousness as we do nicotine, drugs, gambling, alcohol. ⁣⁣⁣ ⁣⁣⁣ I just wish I knew the risks. ⁣⁣⁣ ⁣⁣ And since they’re not fully in place yet, all I can give you is my story. A piece of it. A story of a girl who wanted to find happiness in her body, and thinness seemed like the answer to it. ⁣⁣ ⁣⁣ I want you to know that while I still struggle, I can absolutely say, I feel better than I have in a really long time. Something I expected to feel when I was at my thinnest. But, as it turns out, came when I was willing to really love myself. The action of it. Food. Movement. Mental health. ⁣ ⁣ I feel more beautiful and complete than I ever have, and none of it has to do with how I look.

Un post condiviso da Sarah Nicole Landry (@thebirdspapaya) in data:

«Quando le mie ossa hanno iniziato a vedersi mi sono sentita in diritto di pensare che più diventavo magra, più dovevo documentarlo. Le mie foto non erano momenti di orgoglio. Erano prove. Che ero magra». Da lì è iniziata la lotta di Sarah Nicole contro i disordini alimentari.

Alla fine del tunnel, quando ha iniziato davvero ad amarsi, questa madre di tre figli, divorziata ma poi felicemente risposata con un bell'uomo barbuto, ha sentito il dovere di condividere la sua esperienza con il maggior numero di persone possibile. Sul suo profilo instagram i commenti e le confessioni di persone che sono passate attraverso anoressia, bulimia, binge eating e "smetto quando voglio", si sprecano.

Nessuno le aveva avvertite. Nessuno ti avverte mai, quando ti metti a dieta, che devi pensare prima di tutto ad amarti. «Non c'era alcun avviso del fatto che stavo uccidendo il mio corpo», scrive una follower di The Birds Papaya.

 

Sarah Nicole posta tantissimo. Si presta come consulente per andare a fare shopping insieme a caporedattrici di portali di moda. Il suo motto è «Mostrati. Comunque tu sia oggi». I suoi post sono un lungo e costante incoraggiamento a volersi bene, ad accettare tutto ciò che ci mette in sintonia con il nostro corpo. Vuoi portare i jeans in piena estate perché non ti senti pronta per gli short? È ok, basta che tu ti senta bene.

La sua missione è essere completamente inclusiva. Tutte le donne devono farsi avanti, anche quelle con lo stomaco piatto e il seno perfetto, perché «l'essenziale non è come appari. La cosa più importante è che tu ci sia». Non permettiamo a smagliature e cellulite di rovinarci momenti preziosi al mare, con i figli o le nostre amiche, i segni sul nostro corpo raccontano la storia della nostra vita. Abbracciamo tutto e vogliamoci bene.