Un adolescente su tre ha provato il binge drinking e in alcune regioni le ragazze sembrano più scatenate dei ragazzi. Facciamo il punto sul fenomeno.
Un adolescente su tre ha provato il binge drinking e in alcune regioni le ragazze sembrano più scatenate dei ragazzi. Facciamo il punto sul fenomeno.Sono giovani, a volte giovanissimi, in cerca di qualcosa da fare, di divertimento. È sabato sera e magari nel loro piccolo paese di provincia non c'è molto con cui intrattenersi. Oppure si è in città, completamente tagliati fuori dal tessuto sociale e di intrattenimento, e quello che c'è nel bicchiere è di gran lunga più interessante. Ed ecco che il primo va giù, seguito dal secondo e dal terzo, alla ricerca dello sballo, dell'ebbrezza.
È il binge drinking, un fenomeno che colpisce i giovani e giovanissimi italiani e che può diventare l'anticamera dell'alcolismo.
Cos'è il binge drinking
Con il termine inglese binge drinking si intende letteralmente un'abbuffata di alcolici. Proprio come chi non riesce a smettere di guardare serie tv, questa sindrome spinge chi ne è vittima a consumare oltre sei bicchieri di bevande alcoliche fuori dai pasti principali. Secondo i dati del rapporto stilato dalle Asl italiane, il binge drinking prevede che gli uomini consumino in una sola volta cinque o più bevute (quattro o più per le donne) per raggiungere in pochissimo tempo lo choc alcolico che porta all'ebbrezza.
Foto: lightfieldstudios © 123RF.com
Chi è il binge drinker
Secondo i dati raccolti dalle Asl italiane, il binge drinker più accanito è maschio, giovane e vive al Nord. Va alla ricerca dello sballo per lo più nel weekend. Sono noti anche come bevitori fuori pasto. Nella provincia di Trento tocca punte di oltre il 21 per cento. La fascia d'età più a rischio è quella compresa tra i 18 e i 34 anni, che comprende il 42 per cento dei binge drinker. La percentuale scende al 16 per cento nella fascia 35-49 anni e al 9 per cento in quella tra i 50 e i 69 anni. Ma secondo uno studio realizzato dalla Fondazione del Gemelli Irccs - Università Cattolica e finanziato dalla Fondazione Roma e da Fire, il binge drinking inizia molto prima, anche a 13 anni.
I binge drinker sembrano per lo più uomini. I dati nazionali riferiscono che solo il 2 per cento delle donne cade nella trappola dell'abbuffata di alcolici. Ma in Toscana, soprattutto tra Firenze e il Mugello, le ragazze corrono più rischi e si dedicano di più alla ricerca dell'ebbrezza nel bicchiere.
Forti le differenze anche tra il Nord e il Sud Italia. Se in Trentino il binge drinking riguarda circa il 24 per cento dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni, im Emilia Romagna la percentuale scende a un giovane su dieci. In Campania il binge drinking riguarda il 3% dei consumatori giovani.
I rischi del binge drinking
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, la dipendenza da alcool è la prima causa di morte tra i giovani, se non direttamente lo è indirettamente. Infatti, il primo rischio concreto legato al binge drinking, che riguarda la vita del drinker e di chi gli sta intorno, è la sicurezza stradale. Tra gli intervistati circa il 14 per cento ha dichiarato di essersi messo alla guida dopo aver bevuto due o più bicchieri nell'ora precedente. Il fenomeno interessa anche gli anziani, che nel 12 per cento dei casi intervistati si è messo alla guida sotto gli effetti dell'alcool.
Foto: Dmitrii Shironosov © 123RF.com
Secondo uno studio della University of Missouri-Columbia il binge drinking potrebbe creare maggiori problemi epatici alle donne rispetto agli uomini. Secondo gli esperti che hanno elaborato il lavoro per la Fondazione del Gemelli Irccs - Università Cattolica e finanziato dalla Fondazione Roma e da Fire, anche se si beve solo il sabato sera, il rischio è che si sviluppi una vera e propria dipendenza. Di conseguenza, i novelli binge drinker potrebbero diventare alcolisti e subire gli effetti degli alcolici sul corpo.
Cosa fare per limitare il binge drinking
Secondo gli esperti la strada maestra resta sempre quella delle campagna informative, che hanno limitato ad esempio il numero di guidatori ubriachi sulle strade del Trentino. I programmi informativi dovrebbero informare sui rischi connessi sia al semplice consumo di bevande alcoliche che al binge drinking.
Inoltre, bisognerebbe incrementare i controlli nei luoghi in cui si vendono vino, birre e alcolici, dato che attualmente la legge italiana vieta lo smercio di queste sostanze ai minori di 18 anni, ma non sempre tale divieto è rispettato.
Foto apertura: lightfieldstudios © 123RF.com