L'associazione Alcolisti Anonimi mette in comune l'esperienza di tutti coloro che hanno o hanno avuto problemi con la dipendenza da sostanze alcoliche, per aiutare chi è schiavo del problema ad uscirne e a rifarsi una vita.
L'associazione Alcolisti Anonimi mette in comune l'esperienza di tutti coloro che hanno o hanno avuto problemi con la dipendenza da sostanze alcoliche, per aiutare chi è schiavo del problema ad uscirne e a rifarsi una vita."Pensi frequentemente all'alcol?". "Bevi di nascosto?". "Hai cercato più di una volta di smettere totalmente di bere?". Queste sono alcune delle trenta domande a cui ogni persona che teme di soffrire di alcolismo deve rispondere, prima di chiedere aiuto agli Alcolisti Anonimi.
A volte ci si sente immuni da questa insidiosa dipendenza, tanto più perché si tratta di una sostanza perfettamente legale. Ma la verità è che quando il drink dopo il lavoro si trasforma in un'abitudine e si inizia a bere sempre di più e non si pensa ad altro, quello che è un momento di relax si rivela per quello che è davvero: una malattia. L'esperienza, la forza e la speranza di chi ha attraversato questo tunnel confluisce negli incontri e viene messa a disposizione per aiutare gli altri ad uscire dall'alcolismo. Ecco come funziona Alcolisti Anonimi.
Cos'è l'alcolismo
La scienza medica definisce alcolismo la sindrome patologica costituita dalla dipendenza dal consumo di alcol. Il consumo è compulsivo, a scapito delle relazioni sociali del bevitore, della sua posizione sociale e della sua salute. L'incapacità del bevitore di controllare l'assunzione di bevande alcoliche, nonostante la consapevolezza del danno al proprio organismo, indica che la persona potrebbe essere un alcolizzato. Come per altre dipendenze da droghe, l'alcolismo è considerato una malattia curabile.
La storia di Alcolisti Anonimi
Alcolisti Anonimi muove i primi passi negli Stati Uniti nel 1935 dall’incontro di un agente di borsa di Wall Street ed un medico chirurgo di Akron (Ohio). Erano entrambi alcolisti e pian piano si resero conto che, condividendo le loro dolorose esperienze e aiutandosi a vicenda, riuscivano a mantenersi lontani dall’alcol.
All'epoca non si parlava di dipendenza dall'alcol. La scienza era incapace di far fronte al problema e queste due persone, sfidando ogni moralismo, applicarono la sincerità dell'autoaiuto alla dipendenza dall'alcol. All'epoca chi beveva troppo veniva giudicato come schiavo di un vizio e non vittima di una malattia del corpo e dello spirito.
I fondatori di Alcolisti Anonimi si resero conto che un alcolista che ha smesso di bere ha una grandissima capacità di raggiungere e aiutare l'alcolista che ancora beve, indicando all'altro la via d'uscita al problema e consolidando la propria sobrietà.
Dopo l'apertura di un secondo gruppo a New York e a Cleveland, si mise a punto il programma dei Dodici Passi, applicato in molte altre declinazioni di Alcolisti Anonimi, come Debitori Anonimi. Il nome dell'associazione si consolidò con la prima edizione del libro Alcolisti Anonimi, uscito nel 1939. Fu l'inizio di una reazione a catena: l'AA si diffuse in America e poi in tutto il mondo. Oggi ci sono più di 100.000 gruppi in oltre 160 Paesi del mondo.
Il primo gruppo italiano Alcolisti Anonimi nacque a Roma nel 1972. Nel luglio 1974 nacque il gruppo di Firenze e tra il 1975 ed il 1976 i membri del gruppo romano contribuirono a dar vita al primo gruppo della Lombardia a Milano e della Liguria a Genova. Oggi ci sono circa 500 gruppi in tutto il Paese con una presenza media di 10.000 alcolisti.
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Il metodo
Chi si affaccia per la prima volta ad Alcolisti Anonimi tende a considerarsi un forte bevitore, non un alcolista vero e proprio. Sa di avere dei problemi con l'alcol e ha tentato più volte di smettere, ma senza successo. Grazie al gruppo, ascoltando le storie degli altri che sembrano avere un filo conduttore comune, attraverso un processo di identificazione si riconosce e inizia ad acquistare fiducia.
La vera chiave di volta è iniziare a considerare la dipendenza da alcol non un vizio, ma una vera e propria malattia: questo attenua i sensi di colpa. Ci si rende anche conto della progressività e della gravità di questo suo stato da cui non si può “guarire” una volta per tutte, ma che può essere arrestato semplicemente non bevendo.
Tuttavia la pratica è quella di iniziare con piccoli passi, mettendosi degli obiettivi a breve termine, come astenersi dal primo bicchiere per ventiquattro ore, poi altre ventiquattro e così via. Evitando quel primo bicchiere si allontana il meccanismo della compulsione. A supporto di questo primo grande passo c'è tutto l'amore e tutta l'esperienza di chi, prima, ha trovato una nuova dimensione e ha smesso di bere.
Ben presto i frequentatori degli Alcolisti Anonimi hanno scoperto che il metodo applicato nel programma poteva aiutare chi era affetto da altre dipendenze. Da questa intuizione, nel tempo, sono nate le varie declinazioni di AA: Debitori Anonimi, Giocatori Anonimi, Narcotici Anonimi, Emotivi Anonimi, Sessodipendenti Anonimi, Mangiatori compulsivi Anonimi e Codipendenti Anonimi.
I Dodici Passi
Il cammino all'interno di Alcolisti Anonimi è scandito dai Dodici Passi, un percorso di conquista di consapevolezza, autoanalisi e confronto, che porta ad un'approfondita conoscenza di se stessi, fino all'accettazione di ciò che è positivo e ciò che invece è negativo. "È un lavoro spesso non facile né breve - si legge sul sito - che ogni alcolista fa nel gruppo e fuori dal gruppo, ma che consente un progressivo cambiamento interiore, con la rottura dei vecchi schemi che portavano a bere" [...] "È un processo graduale i cui frutti, però, si cominciano a intravedere presto e i cui margini di miglioramento per ognuno sono pressoché infiniti".
Un percorso pressoché infinito
C'è chi ha accusato Alcolisti Anonimi di sostituire la dipendenza dall'alcol con quella dal gruppo, che per molti - soprattutto quelli che a causa di questa malattia hanno perso tutto - costituisce una casa, e gli amici del gruppo, una famiglia. Secondo l'organizzazione sostituire una dipendenza nefasta come quella d'alcol, con una che salva la vita, come il gruppo, non è "un cattivo affare".
Tuttavia il recupero stabile dall'alcolismo richiede tempi lunghi, a volte anche anni. A volte quello che diventa un percorso di crescita spirituale non si conclude mai. Il tutto sta nel fare il primo passo e pronunciare la fatidica frase: "Sono un alcolista".
La storia di Claudio
Così ha fatto Claudio, ex alcolista che dopo due notti di delirum tremens, ha deciso - disperato - di rivolgersi all'associazione. Qui vi abbiamo raccontato la sua storia: Alcolisti Anonimi, la storia di Claudio.
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