Il cuore dei pessimisti potrebbe essere esposto a più rischi. Scopri l'effetto del pessimismo sulle malattie coronariche!
Il cuore dei pessimisti potrebbe essere esposto a più rischi. Scopri l'effetto del pessimismo sulle malattie coronariche!C'è chi, nella vita, convive con un pessimismo innato che gli impedisce di vedere colori diversi dal nero.
Cambiare prospettiva potrebbe però essere fondamentale per la sua salute. A suggerirlo è uno studio pubblicato su BMC Public Health da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psichiatria del Päijät-Häme Central Hospital, in Finlandia.
Il pessimismo sembra essere un forte fattore di rischio per le malattie coronariche, pericolose per la salute del cuore
Gli autori dello studio, guidati da Mikko Pänkäläinen, lo hanno scoperto analizzando i dati relativi a oltre 2.200 fra uomini e donne di mezza età o più anziani il cui stato di salute è stato monitorato per 11 anni.
Ne è emerso che i 121 individui deceduti durante lo studio a causa di malattie coronariche erano più pessimisti rispetto agli altri.
In particolare, confrontando la mortalità registrata fra i meno pessimisti con quella rilevata fra i più pessimisti è stato stimato che questi ultimi corrono un rischio di morire a causa di un problema al cuore associato alle coronarie superiore di 2,2 volte.
“Livelli elevati di pessimismo sono stati precedentemente associati a fattori che influenzano la salute cardiaca, come l'infiammazione”, ha spiegato Pänkäläinen, aggiungendo però che “i dati sulla connessione tra il rischio di decesso per malattie coronariche e tratti della personalità come l'ottimismo e il pessimismo sono relativamente scarsi”.
Questo è il primo studio ad aver analizzato l'associazione specifica fra la mortalità per malattie coronariche e pessimismo o ottimismo. Sulla base dei risultati ottenuti Pänkäläinen ha sottolineato come, data la facilità con cui è possibile misurare i livelli di pessimismo, questo tratto della personalità “potrebbe rappresentare uno strumento molto utile, insieme ad altri noti fattori di rischio come il diabete, l'ipertensione o il fumo, per stabilire il rischio di mortalità indotto dalle malattie coronariche”.
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Fonte: EurekAlert!