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Vacanze: cosa rischi se bevi acqua non potabile all'estero

Sei in partenza per un viaggio verso Asia, Africa o America latina? Ti spieghiamo perché dovresti prestare molta attenzione a usare sempre e solo acqua in bottiglia, assicurandoti che sia sigillata.

Sei in partenza per un viaggio verso Asia, Africa o America latina? Ti spieghiamo perché dovresti prestare molta attenzione a usare sempre e solo acqua in bottiglia, assicurandoti che sia sigillata.

Pronta per le vacanze? Con la temperatura in città che si fa rovente, ci sono buoni motivi per attendere con trepidazione il momento di impostare l’“out of office” nella casella email di lavoro. Ora che le limitazioni dovute alla pandemia sono uno sbiadito ricordo, puoi anche tornare a sbizzarrirti con i viaggi oltreconfine, scoprendo nuovi colori, sapori e culture. Ben venga staccare la spina, dunque, ma con qualche accortezza. Per esempio, hai ben chiari i rischi legati all’acqua non potabile? 

In quali Paesi l’acqua non è sicura 

Finché resti nell’Unione europea, tendenzialmente il problema non si pone. La direttiva attualmente in vigore ha imposto standard qualitativi minimi per l’acqua destinata al consumo umano (cioè per bere, cucinare e altri usi domestici) e ben presto verrà sostituita da un’altra, ancora più severa. Già un decennio fa, tra il 2011 e il 2013, l’Agenzia europea per l’ambiente aveva promosso più del 98,5% dei campioni di acqua potabile sottoposti a test. Anche gli Stati Uniti vantano “una delle riserve idriche pubbliche più sicure al mondo” (parola di CDC, Centers for Disease Control and Prevention). Nessun problema anche per Canada, Giappone, Australia e in buona parte della Nuova Zelanda

La lista dei “buoni”, però, si conclude qui. Se sei diretta in Africa, Medio oriente, America centrale e meridionale e nella maggior parte dell’Asia, non mettere nemmeno in valigia la borraccia, perché sarebbe uno spreco di spazio: l’unica acqua sicura è quella che esce da una bottiglia sigillata.

Che malattie rischi se bevi acqua contaminata

Ma cosa rischi, nel concreto, se bevi inavvertitamente acqua non potabile?

Sicuramente avrai sentito parlare della diarrea del viaggiatore, quella che qualcuno – con una buona dose di ironia – ha ribattezzato “vendetta di Montezuma”. Nella stragrande maggioranza dei casi è provocata dal batterio Escherichia coli enterotossigeno (Etec) e si manifesta con ripetute e intense scariche di diarrea, talvolta accompagnate da crampi addominali, nausea, vomito e anche un po’ di febbre. Se invece alla base ci sono parassiti e virus, i sintomi sono generalmente più pesanti e si possono generare delle piccole epidemie. Di solito il peggio passa nell’arco di tre giorni, ma è un lasso di tempo sufficiente per rovinare una vacanza tanto agognata. Insomma, è meglio fare il possibile per evitare il problema!

E questo, in fin dei conti, è il minore dei mali se confrontato con le altre patologie che si contraggono attraverso l’acqua non potabile e la scarsa igiene. Stiamo parlando di colera, tifo, epatite A ed epatite E. Per le prime tre esistono dei vaccini, caldamente consigliati in previsione di viaggi verso Paesi a rischio. 

Le regole d’oro per i viaggi all’estero

Insomma, se vuoi goderti senza sgradite sorprese la tua vacanza in India, Egitto o in qualsiasi altra meta africana, asiatica o latino americana, scordati l’acqua di rubinetto. Sia per bere, sia per cucinare, lavarti i denti, farti il the o il caffè a colazione. Per tutte queste operazioni, fidati soltanto dell’acqua in bottiglia: e devi essere tu ad aprirla personalmente, per essere sicura al 100% del fatto che sia sigillata.

E non è finita qui: l’acqua del rubinetto è da evitare anche sotto forma di ghiaccio, quindi occhio alle bevande! Ben venga la verdura, ma rigorosamente cotta (e almeno a 70 gradi per diversi minuti, quindi non basta una veloce scottata). Se invece hai occasione di mangiare frutta, lavala con acqua che hai personalmente bollito almeno per dieci minuti (oppure con un disinfettante) e sbucciala con un coltello pulito.

Lo sappiamo, non è semplice scardinare da un giorno all’altro alcuni automatismi che ti accompagnano da una vita, ma è una piccola precauzione che ti risparmia enormi scocciature

Foto copertina: PhotoSky / 123rf.com