Secondo le statistiche il numero delle persone affette da allergie è in costante aumento? Quali sono le cause e quali i rimedi? Ecco quello che c'è da sapere
Secondo le statistiche il numero delle persone affette da allergie è in costante aumento? Quali sono le cause e quali i rimedi? Ecco quello che c'è da sapereLa primavera è un vero dramma per chi soffre di allergie da polline. Secondo le ultime statistiche, il numero di persone affette è in costante aumento a causa di fattori ambientali ma soprattutto dell’inquinamento.
Ecco come curare al meglio le allergie di primavera con i consigli della Dott.ssa Sybille U. Hueck, responsabile del reparto Allergologia dell'Ospedale Israelitico di Roma
La Dott.ssa Hueck spiega che con l’inquinamento si crea un’irritazione delle mucose e delle vie respiratorie.
L’irritazione della mucosa crea una risposta errata del sistema immunitario a degli allergeni in fondo innocui, facendo produrre al sistema immunitario degli anticorpi classici della risposta allergica, i cosiddetti IgE, che determinano la tipica reazione infiammatoria delle allergie.
Un altro fattore importante da tenere presente è la riduzione delle infezioni virali e batteriche, per cui il nostro sistema immunitario, invece di dare una risposta ai bersagli classici come virus e batteri, più facilmente ha una risposta errata del sistema immunitario con la produzione di IgE.
In un certo senso, anche l’igiene esagerata può favorire l’insorgenza di allergie soprattutto per quanto riguarda le vie respiratorie.
Le allergie più frequenti
- Le allergie più frequenti sono quelle agli acari della polvere, ai pollini, alle muffe e al pelo degli animali. Le allergie ai pollini, tra cui soprattutto le graminacee e la parietaria, si differenziano anche in base alle regioni per cui nel nord abbiamo una diffusione maggiore di persone allergiche alla betulla, all’ambrosia e all’assenzio, mentre nell’Italia centrale, e soprattutto nel Sud, molto più diffusa è l’allergia al cipresso e ai graminacei.
Si nasce allergici o si diventa allergici con il passare del tempo?
- Si diventa allergici ma si nasce con una predisposizione genetica di tipo familiare. Si stima, infatti, che i figli di un genitore allergico hanno il 20% di probabilità di diventare a loro volta allergici, mentre per i figli di entrambi genitori allergici questa probabilità aumenta fino all’80%.
A che età si possono fare le prime prove allergiche?
- Le prove allergiche più diffuse sono quelle di cutireattività, i cosiddetti prick test e in genere si possono eseguire dopo i tre anni di età, farli prima è considerato poco attendibile. È un test molto semplice dove si applica una goccia dell’allergene sulla cute, e attraverso un piccolo graffietto procurato con un aghetto sterile, si aspetta la reazione di un ponfo in caso di allergia.
- Esistono anche delle prove allergiche fatte però sul sangue, i cosiddetti rast test, che cercano nel sangue la concentrazione delle IgE. Questi test si possono fare a qualsiasi età, senza limite alcuno.
- Esiste, infine, un altro test, molto più costoso, possibile solo in alcuni centri specializzati, che utilizza sempre una diagnostica molecolare per cercare gli antigeni specifici a determinati allergeni; anche questo fattibile a qualsiasi età.
La cura con gli antistaminici e il cortisone, soprattutto nel periodo primaverile, spesso non danno risultati o i benefici sperati. In questi casi, quali sono le cure più indicate?
- Secondo la dott.ssa Hueck è sicuramente sconsigliabile l’esposizione diretta all’allergene. Questo è più facile per i peli di animali o gli acari della polvere. Per quanto concerne il polline, invece, diventa molto più difficile.
- In questo caso può essere utile fare tanti lavaggi nasali con soluzioni saline, proprio per avere meno contatto con il polline.
- Inoltre sono indicati anche i farmaci come i cortisonici a livello locale, oggi molto sicuri, gli antistaminici e i leucotrienici soprattutto per la cura dell’asma.
- Senza dubbio, la terapia desensibilizzante è la più importante. Quest’ultima è l’unica, infatti, che può modificare la risposta dell’organismo all’allergene. L’allergene viene somministrato in piccole dosi attraverso l’assunzione di gocce sublinguali; questo mette in moto una risposta del sistema immunitario, con una produzione di anticorpi cosiddetti protettivi,e si riduce la formazione delle Ige. Quindi, per concludere, la prevenzione e la terapia desensibilizzante sono le cure più indicate.
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