La sindrome di Rokitansky è una patologia femminile che colpisce l'apparato riproduttore. Scopriamo tutto quello che c'è da sapere.
La sindrome di Rokitansky è una patologia femminile che colpisce l'apparato riproduttore. Scopriamo tutto quello che c'è da sapere.La sindrome di Rokitansky (nota anche come sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser o MRKH) è una malformazione femminile abbastanza rara: si stima, infatti, che interessi una donna su 4500-5000. Tale patologia colpisce principalmente l’utero e la vagina, causando l’agenesia (assenza) totale o parziale degli stessi.
Tuttavia, nei casi più gravi, tale disturbo può estendersi anche all’apparato cardiocircolatorio, ai reni e alla spina dorsale.
Cos'è e come si manifesta la Sindrome di Rokitansky
La sindrome di Rokitansky è una patologia che colpisce l'apparato riproduttore femminile. Nello specifico, tale malformazione non interessa i genitali esterni (che di fatto sono perfettamente formati), ma il canale vaginale, l’utero e le ovaie.
I sintomi sono spesso difficili da riconoscere, tanto che spesso ci si accorge di tale anomalia solo durante la pubertà (ovvero intorno ai 14 anni). La manifestazione più evidente, infatti, è la mancata comparsa del primo ciclo mestruale.
Tuttavia, questo disturbo rende impossibile avere dei rapporti sessuali completi e comporta anche infertilità.
Foto: Olga Yastremska - 123.rf
Le possibili cause alla base del disturbo
Ad oggi non si conoscono le cause certe alla base di tale malformazione. Tuttavia, si sa che la patologia si manifesta attorno alla quinta settimana di gravidanza, ovvero quando l’apparato genitale inizia a formarsi.
In quel momento, infatti, il canale vaginale rimane incompleto e pertanto non avviene il pieno e completo sviluppo degli organi riproduttivi.
I risvolti psicologici legati alla Sindrome
Questo disturbo tende a comparire in un’età delicata come l’adolescenza. Le ragazze affette da sindrome di Rotikansky, infatti, non presentano il ciclo mestruale e provano difficoltà ad avere rapporti sessuali.
Il rischio più evidente è che tale disagio possa limitare o danneggiare la vita sociale e relazionale di chi ne soffre. Con conseguenze deleterie anche per la famiglia.
In quest’ottica, dunque, può essere importante affiancare alle cure mediche anche un eventuale supporto psicologico professionale, specie nella fase adolescenziale.
Cure e possibili rimedi
Per migliorare la qualità della vita di chi è affetto da tale malformazione, la miglior possibilità è quella di ricostruire chirurgicamente il canale vaginale. La portata di tale intervento, tuttavia, è strettamente legata alla gravità del disturbo: se il canale è del tutto assente, infatti, la ricostruzione sarà necessariamente più complessa.
L’esito è differente anche per quanto riguarda l’infertilità: se l’utero è del tutto assente, infatti, la donna non potrà concepire. Al contrario, se le ovaie sono funzionanti, grazie ad un trapianto di utero sarà comunque possibile portare a termine una gravidanza.
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