Lo streptococco di gruppo B può scatenare gravi infezioni nei neonati. Scopri come combatterlo in gravidanza grazie ai probiotici!
Lo streptococco di gruppo B può scatenare gravi infezioni nei neonati. Scopri come combatterlo in gravidanza grazie ai probiotici!Lo streptococco di gruppo B preoccupa le donne in gravidanza.
Infatti nei Paesi industrializzati questo microbo (nome scientifico Streptococcus agalactiae) è la causa principale di infezioni gravi nei neonati.
Lo streptococco del gruppo B si nasconde nel tratto gastrointestinale o genitale della futura mamma e viene trasmesso al bambino durante il passaggio nel canale del parto
Durante la gravidanza l’infezione vaginale non si manifesta con particolari sintomi.
Nel neonato, invece, può causare polmoniti, meningiti e sepsi.
In Italia il problema riguarda circa un terzo dei figli delle donne portatrici. Nei primi 7 giorni di vita questi bambini possono sviluppare infezioni che possono avere gravi conseguenze, risultando in alcuni casi addirittura fatali.
Al momento la lotta a questo microbo comporta analisi della presenza dello streptococco in campioni vaginali e rettali prelevati durante la gravidanza.
In caso di positività durante il parto vengono somministrati antibiotici, in genere ampicillina o penicillina.
Durante la gravidanza, invece, si tende a non somministrare antibiotici, a meno che l’infezione sia rilevata anche nelle vie urinarie.
Un aiuto può arrivare però anche da rimedi differenti da questi medicinali: i probiotici.
Assumere Enterococcus faecium L3 durante alla gravidanza può aiutare a combattere lo streptococco
A puntare i riflettori su questo rimedio sono gli esperti riunitisi a Milano in occasione del 34° Congresso Nazionale di Antibioticoterapia in età pediatrica.
In particolare, gli esperti hanno sottolineato come l’Enterococcus faecium L3, microrganismo naturalmente presente nell’intestino umano che può essere assunto come probiotico, sembrerebbe poter essere utile in gravidanza per ridurre la positività della futura mamma allo Streptococcus agalactiae, ma non solo.
Questo probiotico sembra ridurre anche il rischio di complicazioni infettive nei neonati prematuri, ad esempio la diarrea da Clostridium difficile e manifestazioni dispeptiche.
Prima di assumerlo è però importante chiedere sempre consiglio al proprio medico.
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