Congedo mestruale: un passo avanti per il mondo femminile. Ecco perché le aziende non hanno nulla da temere dalle donne che ne potrebbero usufruire.
Congedo mestruale: un passo avanti per il mondo femminile. Ecco perché le aziende non hanno nulla da temere dalle donne che ne potrebbero usufruire.L’Italia sta vagliando l'introduzione obbligatoria del congedo mestruale. Sarebbe cosa buona e giusta e, per una volta, saremmo all’avanguardia per quanto riguarda i diritti delle donne nel mondo del lavoro. La proposta di legge è in commissione Lavoro alla Camera ed è stata avanzata da Simonetta Rubinato, deputato veneto del PD.
Ecco cosa prevede la proposta per il congedo mestruale.
La proposta prevede il diritto a un’assenza retribuita, che non verrebbe scalata dalle ferie o dai giorni di malattia, per le donne che soffrono di dismenorrea, la patologia che causa un ciclo molto doloroso a una percentuale che va tra il 60 e il 90% delle donne, e che per il 30% risulta addirittura invalidante.
Quanto invalidante? Le donne lo sanno bene e non ci sarebbe bisogno di spiegarlo. Un docente di salute riproduttiva dell’University College di Londra (John Guillebaud) ha paragonato il dolore della dismenorrea nei casi più acuti a quello causato da un attacco cardiaco. Anche solo per questo motivo non sarebbe esagerato consentire a chi soffre di questi dolori di assentarsi dal lavoro fino a tre giorni al mese.
Il Giappone prevede questa possibilità fin dal 1947, così come la Corea del Sud e Taiwan. Anche alcune aziende private l’hanno introdotta, come la Nike dieci anni fa o la britannica Coexist nel 2016.
Le voci contrarie a questa proposta sostengono che il congedo mestruale potrebbe causare ulteriori discriminazioni contro le donne al momento dell’assunzione. Ma i dati dimostrano che le aziende non hanno da temere nessun calo di produttività: la stessa Coexist ha registrato, dall’introduzione del congedo mestruale, una produttività addirittura triplicata.
Inoltre, lo stesso mercato del lavoro sta cambiando, conta sempre meno la quantità di ore in ufficio e sempre di più attitudine, creatività e appunto produttività. Inoltre, introdurre il congedo mestruale avrebbe anche l’effetto di spezzare il tabù del ciclo mestruale come solo poche, coraggiose donne hanno fatto in pubblico. Permettere di allargare la conversazione su questo argomento non può che fare bene a tutte.
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