Il linfedema può essere una conseguenza cronica del tumore al seno o di altre forme di cancro. Scopri come si cura nella Giornata Mondiale dedicata alla patologia!
Il linfedema può essere una conseguenza cronica del tumore al seno o di altre forme di cancro. Scopri come si cura nella Giornata Mondiale dedicata alla patologia!Il suo nome scientifico è linfedema, ma spesso viene indicato come sindrome del braccio gonfio o della gamba gonfia. In effetti il gonfiore agli arti è il primo sintomo di questo problema che, dal punto di vista pratico, corrisponde a un accumulo di linfa nei tessuti a causa del funzionamento imperfetto del sistema linfatico che dovrebbe drenarla.
Ogni anno in Italia il linfedema colpisce con 40 mila nuovi casi
Alla sua base possono esserci delle alterazioni genetiche del sistema linfatico; in questo caso si parla di linfedema primario. In una quota stimata tra il 20 e il 40% dei casi, però, il problema è secondario a un tumore che in qualche modo finisce per coinvolgere organi e vasi linfatici; in particolare, il linfedema può essere associato a interventi chirurgici di svuotamento dei linfonodi ascellari, inguinali o pelvici a causa della presenza di un tumore al seno, di un melanoma, di un sarcoma o di tumori ginecologici o urologici.
Infatti è compito fondamentale del sistema linfatico rimuovere i fluidi presenti nell'organismo in eccesso. L'asportazione dei linfonodi compromette la sua capacità di farlo, portando all'accumulo di tali fluidi negli arti. Il gonfiore che ne consegue può rendere difficile indossare gli indumenti abituali; anche orologi e bracciali possono diventare stretti, e non solo.
Il gonfiore può essere associato anche a dolore, senso di pesantezza, difficoltà a muoversi e problemi alla pelle, come indurimenti e comparsa di formazioni simili a verruche. I fluidi possono anche fuoriuscire dall'epidermide e si può andare incontro a infezioni cutanee ripetute.
In genere per diagnosticare il problema è sufficiente analizzare la storia medica del paziente. Per trattarlo, invece, è necessario minimizzare l'accumulo di fluidi e stimolare il loro drenaggio da parte del sistema linfatico.
Dal punto di vista pratico ciò significa praticare esercizi che allenino i muscoli dell'arto colpito dal linfedema in modo da migliorare il drenaggio dei fluidi, sottoporsi a tecniche di massaggio specializzate che stimolino il flusso della linfa nel sistema linfatico, prendersi cura della pelle per ridurre il rischio di infezioni e comprimere la parte interessata con opportuni bendaggi. In alcuni casi, poi, può essere utile sottoporsi a un intervento chirurgico.
In Italia è presente una struttura d'avanguardia per quest'ultimo tipo di cura: il Centro per il Trattamento Chirurgico del Linfedema della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma, che nel 2017 parteciperà attivamente alla Giornata Mondiale del Linfedema, prevista per il 6 marzo e promossa da Beautiful After Breast Cancer Italia, onlus che ha fra i suoi obiettivi sostenere e incentivare la lotta contro la disinformazione sul tumore al seno - una delle possibili cause di linfedema.
Obiettivo della Giornata Mondiale del Linfedema sarà sensibilizzare nei confronti di questa malattia e puntare i riflettori sulle nuove strategie microchirugiche che aiutano ad affrontarla
Al Centro del Policlinico Gemelli, inaugurato nel giungo 2016, già più di 200 pazienti sono stati trattati con successo con questi nuovi approcci, che includono anastomosi linfaticovenulari e trapianti autologhi di linfonodi.
Chiunque voglia partecipare all'iniziativa del prossimo 6 marzo può farlo liberamente: l'appuntamento è per le 16:00 presso la hall del Policlinico e l'ingresso è libero.
Foto: © Vincenzo De Bernardo – Fotolia.com