Cortisolo: i valori di riferimento, cosa significa quando è alto o basso

Si sente molto spesso parlare del cortisolo. Questa parola è infatti indelebilmente legata al motivo per il quale lo conosciamo: lo stress. Il cortisolo, infatti, è noto soprattutto come ormone dello stress.

Eppure non si tratta di un ormone "negativo", perché coinvolto in numerosi processi fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo.

Cos'è il cortisolo

Il cortisolo, come detto più sopra, è un ormone: la sua produzione avviene nella corticale del surrene e più precisamente nelle cellule fascicolate.

A regolare la produzione del cortisolo è l'ACTH, ormone ipofisario precursore proprio del cortisolo.
Il cortisolo è coinvolto anche nella crescita delle ossa, nel controllo della pressione, nel funzionamento del sistema nervoso e delle difese immunitarie e nel metabolismo di grassi, carboidrati e proteine.

Benché regolata, appunto, dall'ACTH, il cortisolo può essere secreto anche come risposta a qualsiasi tipo di stress e le patologie che possono essere associate alle sue variazioni non mancano. Per questo a volte possono essere prescritti degli esami del sangue per valutare le sue concentrazioni.
 

I valori normali del cortisolo

I livelli di cortisolo fluttuano naturalmente durante il giorno. Per questo è importante tenere in considerazione l'orario al quale è stato effettuato il prelievo di sangue per l'esame.

I valori di riferimento per campioni prelevati al mattino, alle 8, sono

• da 6 a 23 microgrammi per decilitro di sangue (mcg/dL)
• oppure da 165,53 a 634,52 nanomoli per litro (nmol/L)

Cortisolo alto: cosa significa

Una condizione in cui il cortisolo è alto può essere il segno:

• della sindrome di Cushing, una condizione in cui l'ipofisi (ghiandola localizzata nel cervello) produce quantità eccessive dell'ormone adrenocorticotropo (ACTH), la molecola che stimola la produzione di cortisolo da parte del surrene. Alla base del problema può esserci una crescita eccessiva dell'ipofisi o la presenza di un tumore al suo interno;
   
• della sindrome di Cushing da secrezione ectopica di ACTH, una condizione scatenata dalla presenza di un tumore all'esterno dell'ipofisi o del surrene;
   
• della presenza di un tumore nel surrene che porta a una produzione eccessiva di cortisolo.

Cortisolo basso: cosa significa

Quando, invece, il cortisolo è basso è possibile che ci si trovi alle prese con:

• la malattia di Addison, una patologia in cui i surreni non riescono a produrre quantità sufficienti di cortisolo;
   
• l'ipopituitarismo, una condizione in cui l'ipofisi (nota anche come ghiandola pituitaria) non riesce a stimolare adeguatamente la produzione di cortisolo nei surreni.

Inoltre il normale funzionamento dell'ipofisi o dei surreni può essere inibito dall'utilizzo di alcuni medicinali a base di glucocorticoidi (pillole, creme, colliri, soluzioni per l'iniezione nelle articolazioni, chemioterapici); di conseguenza, questi prodotti possono causare riduzioni dei livelli di cortisolo.

Dietro ad alterazioni dei livelli di questo ormone possono quindi nascondersi cause molto diverse fra loro. Per sapere da cosa dipendono i problemi con cui si ha a che fare è quindi fondamentale affidarsi a un medico.

Come prepararsi all'esame del cortisolo

L'esame per valutare la concentrazione del cortisolo è duplice: è infatti opportuno sottoporsi a un prelievo del sangue e procedere alla raccolta delle urine per 24 ore (è possibile acquistare il contenitore in farmacia).

Per procedere all'esame, tuttavia, è necessaria una precisa preparazione: è infatti necessario non mangiare nelle 10/12 ore precedenti all'esame e non svolgere alcuna attività fisica pesante il giorno precedente.

In ogni caso ogni laboratorio di analisi fornirà istruzioni precise prima di sottoporsi al prelievo.

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Fonte: MedlinePlus