Senza riscaldamento e stretching i muscoli possono risentire dell'attività fisica. Scopri come evitarlo!
Senza riscaldamento e stretching i muscoli possono risentire dell'attività fisica. Scopri come evitarlo!L'attività fisica è un toccasana per la salute.
Oltre ad aiutare a mantenere il peso nella norma, l'esercizio protegge da malattie come il diabete e quelle che colpiscono cuore e arterie, migliora l'umore, aumenta le energie a disposizione e favorisce il buon sonno.
Quando ci si allena bisogna però fare attenzione ad evitare infortuni.
Fare attività fisica senza aver prima adeguatamente scaldato i muscoli può danneggiarli, e anche trascurare lo stretching alla fine di un allenamento può avere conseguenze poco gradevoli
Infatti il riscaldamento aiuta i muscoli a fare il pieno di nutrienti e di ossigeno.
Il motivo è semplice: aumentando la frequenza cardiaca e quella del respiro il riscaldamento fa sì che il sangue, mezzo di trasporto dei nutrienti e dell'ossigeno, nutra ed ossigeni a dovere i muscoli.
Un adeguato raffreddamento che includa esercizi di stretching aiuta invece a combattere i crampi muscolari e i capogiri nel momento in cui la frequenza cardiaca e quella del respiro.
Ecco qualche regola da seguire per proteggere i muscoli dai danni che possono insorgere quando si trascurano queste due fasi.
- Il riscaldamento deve durare almeno 5-10 minuti
- Tutti i principali gruppi di muscoli devono essere riscaldati
- Inizialmente il riscaldamento deve essere lento; in seguito il ritmo dell'allenamento deve aumentare
- Per riscaldarsi vanno bene sia attività che allenano il cuore che esercizi più blandi, ad esempio camminare sul posto muovendo le braccia
- Anche lo stretching deve durare almeno 5-10 minuti
- Per “raffreddare” i muscoli bisogna eseguire una serie di movimenti lenti, inclusi esercizi che rilassino e allunghino i muscoli, migliorando il range di movimento
- Per ottenere il massimo dagli esercizi di stretching è bene mantenere ogni posizione per 10-30 secondi, passando dall'una all'altra senza pause o interruzioni.
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Fonte: Harvard Medical School