L'ipertiroidismo è una patologia più diffusa fra le donne. Scopri quali sintomi dovrebbero far scattare il campanello d'allarme!
L'ipertiroidismo è una patologia più diffusa fra le donne. Scopri quali sintomi dovrebbero far scattare il campanello d'allarme!L'ipertiroidismo è un disturbo piuttosto frequente.
A soffrirne sono in maggioranza le donne, che si trovano alle prese con alterazioni del metabolismo che mandano letteralmente su di giri l'organismo.
La tiroide controlla moltissimi processi metabolici e i sintomi di una sua iperattività possono essere confusi con quelli di molte altre patologie
Fra i problemi che condividono manifestazioni in comune con l'ipertiroidismo sono ad esempio incluse alcune malattie cardiache, ma anche disturbi intestinali.
Ecco alcuni dei sintomi che potrebbero essere il segnale di un'iperattività della tiroide.
- L'intolleranza al caldo. Un metabolismo accelerato porta a un aumento della temperatura corporea.
- La stanchezza. Un organismo “su di giri” si stanca più facilmente.
- Disturbi emotivi. Alla loro base c'è la combinazione tra stanchezza e sovrastimolazione del sistema nervoso centrale, che possono ad esempio portare ad ansia, irritabilità e anche a insonnia.
- Aumento della sudorazione e della sete. E' tutta colpa dell'aumento della temperatura corporea.
- Fame continua. A stimolarla è l'elevato dispendio di energie.
- Perdita di peso ingiustificata.
- Aumento della frequenza cardiaca. Può succedere sia durante l'attività fisica che a riposo.
- Gozzo. Un tiroide iperattiva può aumentare di volume, formando una massa visibile a livello del collo.
- Tremori alle mani. E' uno dei possibili effetti della sovrastimolazione dei nervi.
- Diarrea. Anche l'attività intestinale accelera!
- Problemi agli occhi. Il più comune è la retrazione della palpebra che fa apparire gli occhi “a palla”.
- Orticaria.
- Alterazioni del ciclo mestruale e infertilità.
In presenza di questi sintomi è bene consultare il medico per eliminare ogni dubbio circa un possibile coinvolgimento della tiroide nella loro comparsa.
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Fonte: Harvard Medical School