Gli esami del sangue possono includere la misurazione del tempo di protrombina. Scopri i valori normali!
Gli esami del sangue possono includere la misurazione del tempo di protrombina. Scopri i valori normali!Il tuo medico ti ha prescritto l’esame per la protrombina e non sai di cosa si tratta? Niente paura: in questo articolo ti spiegheremo passo dopo passo quali sono i normali valori della protrombina e quali sono le possibili spiegazioni di un tempo di protrombina basso o alto.
Cos'è la protrombina
La protrombina è una proteina prodotta dal fegato che partecipa al processo di coagulazione del sangue. Per la precisione è una glicoproteina, cioè una proteina alla cui catena peptidica è legata una catena composta da carboidrati. Quando avviene una lesione di un vaso sanguigno, la protrombina si converte in trombina: questo processo innesca una reazione che permette la formazione del coagulo di sangue.
Cos'è il tempo di protrombina e perché si misura?
Misurando il cosiddetto “tempo di protrombina”, anche detto “tempo di Quick”, è possibile valutare quando è efficace la coagulazione e quanto tempo è necessario perché il sangue coaguli. Per effettuare la misurazione sono sufficienti i consueti esami del sangue.
Valori superiori a quelli di riferimento indicano che il sangue impiega più tempo del normale a coagulare, mentre valori inferiori indicano che il sangue coagula più rapidamente rispetto alla norma.
Valori normali del tempo di protrombina e INR
Questo valore della coagulazione del sangue può essere presentato in due diversi modi:
- Tempo di protrombina in secondi: indica il tempo necessario al sangue per coagulare. I valori di riferimento possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio, ma in genere sono compresi tra 10 e 14 secondi.
- Tempo di protrombina come rapporto: l'international normalized ratio (INR, rapporto internazionale normalizzato) permette di eliminare la variabilità dei risultati ottenuti nei diversi laboratori. In genere sono considerati normali valori compresi tra 2,0 e 3,0. In genere l'INR viene utilizzato solo per persone che assumono farmaci anticoagulanti, nel cui caso dovrebbe essere compreso tra 2,0 e 3,0. In assenza di particolari problematiche, invece, ci si aspetta di rilevare valori normali INR compresi tra 0,8 e 1,1.
Ecco cosa significa se la protrombina è alta o bassa
Hai notato che il tasso di protrombina rilevato dai tuoi esami del sangue è al di sopra o al di sotto dei valori raccomandati? Le cause possono essere molto diverse e vanno necessariamente indagate dal tuo medico. Per chiarirti un po’ le idee, ripercorriamo quali sono le più comuni cause della protrombina alta e bassa.
Protrombina alta: cause e sintomi
Un tempo di protrombina alto potrebbe essere un indizio di problemi al fegato, di carenze di proteine coinvolte nella coagulazione o di vitamina K, di coagulazione intravascolare disseminata, di malattie che impediscono la normale coagulazione del sangue o della presenza di inibitori di fattori di coagulazione. Valori superiori alla norma potrebbero inoltre essere riscontrati nel caso in cui si assumono farmaci anticoagulanti; in particolare, dosaggi troppo elevati potrebbero aumentare il rischio di emorragie.
Tra i sintomi più comuni del tempo di quick alto c’è una maggiore propensione ai lividi sulla pelle e alle piccole emorragie, come il sangue da naso o i sanguinamenti alle gengive mentre ci si lava i denti. La protrombina alta può inoltre determinare anemia, svenimenti, sangue nelle urine e nelle feci e flusso mestruale molto abbondante. In caso di INR alto, il medico può consigliare l’assunzione di vitamina K in gocce o – nei casi più gravi – per via endovenosa.
Protrombina bassa: cause e sintomi
Finora abbiamo parlato dei rischi della protrombina alta, cioè di una certa lentezza nella coagulazione nel sangue che favorisce emorragie. La protrombina bassa è esattamente il contrario: il sangue coagula molto velocemente. Quando il tempo di protrombina è basso ci si potrebbe trovare di fronte all'assunzione di quantità elevate di vitamina K (ad esempio attraverso integratori, alimenti come il fegato, i broccoli, i ceci o il cavolo, il tè verde o prodotti a base di soia). Inoltre il tempo di protrombina può essere ridotto dai farmaci a base di estrogeni, come la pillola anticoncezionale e la terapia ormonale sostitutiva. In caso di assunzione di anticoagulanti un INR inferiore a 2,0, che corrisponde a un’attività protrombinica bassa, indica il rischio di formazione di coaguli.
In caso di valori alterati non bisogna però saltare a conclusioni affrettate: solo un medico, visionando le analisi, può elaborare una diagnosi.
Come e quando si misura il tempo di protrombina?
Il medico può decidere di indagare l’attività di protrombina quando il paziente assume farmaci anticoagulanti e, di conseguenza, è necessario verificare che siano efficaci e che il dosaggio sia corretto. L’esame per la protrombina può inoltre essere di supporto quando si sospettano problemi nella coagulazione o patologie epatiche. Di solito viene prescritto alle donne che stanno pianificando di avere un figlio; un tempo di protrombina alto in gravidanza può infatti favorire le emorragie durante il parto mentre, viceversa, un tempo di protrombina basso aumenta il rischio trombotico.
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Fonte: Mayo Clinic; MedlinePlus