Cosa dice la legge e cosa succede laddove versare il proprio liquido seminale è diventato un vero business
Cosa dice la legge e cosa succede laddove versare il proprio liquido seminale è diventato un vero businessIn Italia non siamo abituati a sentir parlare di donazione del seme. È qualcosa di sussurrato tra le coppie che non riescono ad avere figli e scoprono - incredibile ma vero - che i problemi riproduttivi riguardano anche gli uomini. Inizia a insinuarsi nei discorsi la sigla PMA, che sta per procreazione medicalmente assistita, e l'espressione "fecondazione eterologa" diventa una chiave di ricerca frequente nella propria cronologia. E se fino ad oggi si pensava sorridendo a film come Delivery Man o alla serie The Man with 1000 Kids sul donatore seriale olandese Jacob Meijer, quasi fossero gag estranee alla quotidianità, la donazione di sperma è una realtà anche italiana. Ecco come funziona.
Come funziona la donazione del seme in Italia
In Italia, la donazione del seme è regolata dalla Legge 40/2004, che disciplina la procreazione medicalmente assistita (PMA). La normativa prevede che i soggetti abilitati a donare il seme siano uomini in buona salute, generalmente di età compresa tra i 18 e i 40 anni, che si sottopongono a una serie di esami per verificare in primo luogo l'assenza di malattie genetiche e infettive, la qualità e quantità degli spermatozoi e l'idoneità psicologica. In Italia i donatori locali scarseggiano e, per questo motivo, molte cliniche utilizzano lo sperma importato da banche estere. I paesi da cui si attinge più di frequente sono la Spagna e la Danimarca.
Tuttavia, i donatori italiani possono recarsi in centri autorizzati alle procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA) e versare il proprio seme. La legge italiana prevede che la donazione del seme sia anonima e volontaria. Quindi il donatore non può conoscere l’identità del bambino nato e viceversa. Inoltre, la donazione del seme è gratuita e volontaria.
Chi può richiedere il seme donato
Una volta donato, il seme può essere utilizzato dalle coppie che decidono di accedere alla fecondazione eterologa, ovvero con gameti di un donatore. Possono richiedere la procedura solo le coppie eterosessuali con problemi di infertilità certificata. Al contrario, la legge non prevede la possibilità di accesso alla fecondazione eterologa da parte di persone single e coppie omosessuali.
Donazione del seme: il caso americano
La scarsa cultura sulla donazione del seme in Italia e l’assenza di compensi collegati all’atto non incoraggiano l’affluenza dei maschi italici alle banche del seme. Ma, stando a ciò che racconta il Financial Times, la situazione è ben diversa dall'altra parte dell'oceano. Il liquido seminale è la materia prima più preziosa esportata dagli Stati Uniti. La ragione principale sta nelle rigide normative che impongono test rigorosi per escludere le malattie trasmissibili. In più, l’America vanta un’ampia varietà etnica, fattore capace di andare incontro alle richieste provenienti da una molteplicità di paesi nel mondo. Infine, la legge non impone limiti di donazione come in altri paesi.
I donatori ricevono un pagamento per la propria donazione e la somma la stabilisce chi versa il seme. Ciò ha spinto in alto il prezzo, portandolo fino a 4000 dollari al grammo per la fascia “super premium”. Le previsioni raccontano anche di un incremento annuo pari al 3,56%.
I prezzi non scoraggiano le acquirenti: donne disposte a spendere anche 100mila dollari pur di fecondare i propri embrioni con il seme di “super uomini”. Quando si acquista la materia prima, è possibile leggere le caratteristiche fisiche del donatore, i suoi hobby, persino i suoi motti. E pensare che in passato erano gli studenti a caccia di espedienti per avere qualche soldino in più da spendere allo spring break ad alimentare le banche del seme. Oggi invece siamo entrati a tutti gli effetti nell’era dell’imprenditorialità seminale.
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