Alcuni alimenti possono interferire con determinati farmaci. Ecco alcune precauzioni da osservare
Alcuni alimenti possono interferire con determinati farmaci. Ecco alcune precauzioni da osservareI foglietti illustrativi non informano in modo specifico se sussistono potenziali interazioni tra un farmaco e un determinato alimento. Per questo è sempre meglio chiedere il parere di un medico o del farmacista.
Ecco alcuni esempi di come abbinare correttamente alimenti e farmaci
Nella prima parte abbiamo descritto le interazioni tra farmaco e cibo per quanto riguarda l’osteoporosi, la pressione, la schizofrenia, gli antibiotici, gli anticoagulanti e i diuretici. Adesso vediamo i casi in cui i cibi diminuiscono le proprietà del farmaco o provocano l’effetto opposto.
- Per curare l’acne spesso vengono prescritti antibiotici a base di tetraciclina ma non tutti sanno che i latticini possono neutralizzare la sua azione. Meglio assumerli solo con l’acqua.
- Nel caso di allergie, il succo di pompelmo può aumentare la tossicità dei farmaci usati come ad esempio terfenadina, astemizolo, cisapride
- Per curare la depressione vengono a volte prescritti farmaci a base di litio. In questi casi è opportuno seguire una dieta con un adeguato contenuto di sodio perché se si accumula troppo litio nell’organismo può diventare tossico
- Non bisognerebbe assumere anticoncezionali orali (pillola) insieme all’erba di San Giovanni perché gli effetti potrebbero diminuire e aumentare le probabilità di restare incinta
- Per curare alcuni disturbi cardiaci si usa la digossina: meglio fare attenzione alla quantità di fibra ingerita con i cibi; il farmaco potrebbe essere eliminato prima che possa agire
Per non correre rischi è sempre utile:
- leggere il foglietto illustrativo dei farmaci e per ogni dubbio consultare il medico o il farmacista
- non assumere compresse o capsule con bevande calde
- non abbinare integratori vitaminici ai farmaci perché a volte possono interagire. Leggete a tal proposito come assumere gli integratori
- Non bere alcol durante il trattamento
Fonte: SaperVivere