Il kuzu è un gastroprotettore naturale: grazie alle sue proprietà alcalinizzanti, infatti, aiuta a prevenire acidità e bruciori di stomaco. E fa bene anche all’intestino.
Il kuzu è un gastroprotettore naturale: grazie alle sue proprietà alcalinizzanti, infatti, aiuta a prevenire acidità e bruciori di stomaco. E fa bene anche all’intestino.La polvere di kuzu si ricava dalla radice di una pianta molto comune in oriente che viene utilizzata a scopo terapeutico fin dall’antichità. Rinomata per le sue proprietà alcalinizzanti, è un vero toccasana per prevenire acidità di stomaco e problemi intestinali.
Ricca di quercitina, isoflavoni e antiossidanti, questa polvere trova ampio impiego nella medicina cinese, ma anche in molti rimedi erboristici. Scopriamo come utilizzarla e quali sono le possibili controindicazioni.
Che cos’è il kuzu?
Il kuzu (noto anche come “kudzu”, “pueraria montana” o “pueraria lobata”) è una pianta selvatica rampicante originaria del Giappone che appartiene alla Famiglia delle Fabaceae. Parliamo di un arbusto forte e longevo che cresce principalmente lungo le pendici dei vulcani e delle montagne, caratterizzato da fiori viola e blu, radici e rami molto lunghi. A scopo terapeutico vengono utilizzate proprio le sue radici, dalle quali viene estratto un amido con cui si realizza una fecola bianca dall’elevato effetto alcalinizzante.
Proprietà e benefici del kuzu
Il kuzu è una sorta di gastroprotettore naturale: questa pianta, infatti, viene digerita facilmente dallo stomaco e assorbita dall’intestino, evitando qualsiasi tipo di irritazione. Inoltre, ha proprietà disintossicanti, ed è un valido rimedio naturale anche per chi soffre di ipertensione o emicrania. Ma non è tutto: la pueraria montana, infatti, è antiossidante, antielmintica, antinfiammatoria, antibatterica e antimicotica.
Acidità e bruciore di stomaco
Il kudzu è un vero toccasana per chi soffre di problemi allo stomaco. Questa pianta, infatti, aiuta ad assorbire i succhi gastrici in eccesso e contribuisce a ridurre le recidive in caso di ulcera blanda, alleviando al tempo stesso acidità e bruciore. Tanto da essere utilizzato anche come gastroprotettore omeopatico. Inoltre, grazie alle sue proprietà antiacide, previene l’insorgenza del reflusso gastroesofageo, limitando la salita dei succhi gastrici verso l’esofago.
Dissenteria e stitichezza
Nella cultura orientale il kuzu è noto per il suo effetto “tampone”. Questa pianta, infatti, allevia l’irritazione del colon e dell’intestino, attenuando sia la dissenteria che la stitichezza cronica.
Spossatezza e fatica fisica
L’amido contenuto nel kudzu è un prezioso alleato per chi deve recuperare le forze fisiche e mentali. Per questo motivo può essere assunto come tonico dagli sportivi, ma anche da chi ha subito un intervento chirurgico o è sottoposto ad un periodo di forte stress.
Sistema immunitario debole
Parliamo di un alimento alcalino ricco di antiossidanti, che agisce contro i radicali liberi e l’invecchiamento cutaneo. Al tempo stesso rientra tra gli alimenti che potenziano il sistema immunitario, aiutando a prevenire tosse, raffreddore e influenza. Inoltre, il kuzu ha la capacità di abbassare la temperatura corporea, riducendo le vampate di calore e la sudorazione notturna.
Come assumere il kuzu
Foto: Natalia Klenova-123RF
In Oriente è molto diffusa l’abitudine di preparare il te con il kudzu. La preparazione è facilissima: per un risultato ottimale, infatti, è sufficiente aggiungere 1 cucchiaino di kuzu ad una tazza di acqua bollente, avendo cura di mescolare bene l’infuso prima di assumerlo tiepido.
A seconda dei propri gusti e delle proprie esigenze alla bevanda si possono mixare anche zenzero, succo di mela o sciroppo di riso. Inoltre, sono molti gli utilizzi in cucina della polvere di kuzu: essa, infatti, può essere aggiunta a salse, zuppe, minestre e sughi come addensante.
In commercio il kudzu si può acquistare sotto forma di polvere bianca o in piccoli agglomerati gessosi. E lo si trova nei negozi di alimentazione biologica ed etnici, oppure on line.
Ricette con il kuzu
La polvere di questa pianta può essere utilizzata per gelificare deliziosi budini, oppure per rendere vellutate le creme e i dessert. Per ottenere un composto soffice e delicato è sufficiente aggiungere 60 grammi di kuzu all’impasto. Via libera anche alle ricette che prevedono il gelato, senza contare che il kudzu si sposa bene anche con piatti salati come le lasagne, pomodori o con la crema di lattuga.
Controindicazioni del kuzu
Onde evitare possibili effetti collaterali e spiacevoli controindicazioni del kuzu è bene non abusare con le quantità. Inoltre, kuzu e tiroide non sempre vanno d’accordo: prima di assumere questa pianta, dunque, è bene chiedere un parere medico preventivo se si soffre di problemi endocrinologici, se si sta seguendo una terapia ormonale o se si è affetti da altre patologie come il diabete.
Infine, è importante tenere presente che un suo uso continuativo potrebbe causare problemi al fegato, al cuore e all’intestino. E che il kuzu non deve essere assunto dai bambini, né dalle donne in gravidanza e in fase di allattamento.
Foto apertura:Alfio Scisetti-123RF