Alimentazione
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Giuggiole: proprietà e benefici

Le giuggiole sono dei frutti con tante proprietà benefiche. Ricche di antiossidanti, sono antinfiammatori naturali molto versatili in cucina. 

Le giuggiole sono dei frutti con tante proprietà benefiche. Ricche di antiossidanti, sono antinfiammatori naturali molto versatili in cucina. 

Le giuggiole, conosciute anche come bacche di jujube o datteri cinesi, sono un frutto molto dolce e versatile. Consumate principalmente nel mondo asiatico, si pensa che siano giunte in Italia grazie ai commercianti veneti e ai loro rapporti con l’Oriente. Il giuggiolo è un albero alto circa 8 metri, produce sia fiori che frutti (le giuggiole, appunto) e ha delle foglie arrotondate di un caratteristico colore verde brillante.

Cosa sono le giuggiole

Questo arbusto (il cui nome scientifico è Ziziphus Jujuba) appartiene alla famiglia delle Ramnacee, è originario dell’Africa settentrionale ed è stato ampiamente coltivato in Cina e in India, fino a diffondersi successivamente in tutto il mondo. Quando sono ancora acerbi, i datteri cinesi sono di colore verde e il loro sapore ricorda quello delle mele. Tuttavia, quando maturano, la buccia tende a raggrinzirsi, il colore diventa rosso scuro e la polpa è molto dolce, come quella dei datteri. Molto apprezzate in ambito alimentare, le bacche di jujube sono un cibo abbastanza calorico: 100 grammi di frutti, infatti, apportano circa 79 kcal.

Tutte le proprietà delle giuggiole

Utilizzate fin dall’antichità nella medicina orientale, le giuggiole sono antiossidanti, hanno proprietà lassative e sono un vero toccasana per l’organismo. Inoltre, sono ricche di minerali, calcio, ferro, magnesio, potassio e zinco. E non è tutto: contengono vitamine del gruppo A, B,C,E, rientrando, così, tra i cibi che rafforzano il sistema immunitario. Contrastano naturalmente i radicali liberi, l’invecchiamento cutaneo e il colesterolo, avendo anche blando effetto diuretico.

Dove si coltivano le giuggiole

Il giuggiolo è un albero che ama i climi temperati caldi e i terreni asciutti, poveri e aridi. Coltivato in tutto il mondo (principalmente in Cina e in India), è presente anche in Italia, sebbene la sua coltura sia poco estesa. Nel Bel Paese cresce soprattutto in Campania, in Toscana e in Veneto (principalmente sui colli Euganei). In queste zone, infatti, c’è un clima ideale per il completo sviluppo dell’arbusto, ma anche una tipologia di terreno ottimale.

La stagione delle giuggiole

La fioritura del giuggiolo avviene in primavera, generalmente nel mese di maggio. I frutti, invece, maturano completamente verso la fine dell’estate, nel mese di settembre. Ad ottobre, quindi, avviene la raccolta delle giuggiole, che possono essere consumate anche avvizzite o appassite.

Come si mangiano le giuggiole: le ricette

I datteri cinesi possono essere gustati freschi ed essiccati. Sono dei validi snack salutari spezza fame, ma al tempo stesso sono ingredienti molto versatili in cucina. Le ricette sono tantissime ed includono il caratteristico miele, ma anche dolci, sfiziose insalate, infusi e tisane, liquori, marmellate e confetture. Le giuggiole, infatti, sono dei dolcificanti naturali che possono sostituire parzialmente lo zucchero. Inoltre, le bacche di questi frutti possono essere conservate sotto spirito per insaporire dessert, ma anche piatti a base di carne o pesce.

Foto: jreika - 123.RF

Cos'è il brodo di giuggiole

Ad Arquà Petrarca, borgo dei colli Euganei, si produce un liquore caratteristico e raffinato noto come brodo di giuggiole. Questa bevanda, dal sapore molto dolce e gustoso, si ottiene dall'infusione delle giuggiole e si prepara utilizzando le bacche appassite. Il Brodo di Arquà ha un colorito vivace e lucente, mentre la consistenza è densa e nettarina.

Da dove hanno origine i modi di dire sulle giuggiole

Andare in brodo di giuggiole è un’espressione (di origine incerta) che nella tradizione comune indica una gioia travolgente. Una possibile interpretazione è data dal fatto che questi frutti in passato venivano utilizzati per preparare liquori e decotti per la tosse e l’influenza ad elevato contenuto alcolico. Altre fonti, invece, fanno riferimento all’uso culinario delle giuggiole. Esse, infatti, venivano utilizzate al posto delle succiole (ovvero delle castagne lessate) per preparare confetture e bevande particolarmente prelibate e gustose.

Foto apertura: amylv - 123.RF