Cara Maya,
mi chiamo Amalia, ho 26 anni e sono madre di due bambini. Ho avuto la prima gravidanza a 18 anni. Non è stato semplice, neanche adesso lo è. Molte delle mie amiche hanno appena finito l’università e sono alla ricerca del primo lavoro. Io, invece, mi ritrovo a dover pensare che fra poco tempo mia figlia avrà le sue prime mestruazioni, che dovremmo parlare di temi importanti, e non solo.
Penso che dovrò prepararla ad affrontare il mondo, che per lei sarà più difficile rispetto al fratellino e dovrà lottare un po’ di più per conquistare quello che merita. E ho molta paura. Allo stesso tempo, sono felice. Mi sento donna proprio perché madre. E non riuscirei a immaginare la mia vita in modo diverso rispetto a quella che è. Non mi importa della carriera, di uno stipendio mio, di amministrare i soldi. Ho un marito che mi ama e due splendidi figli.
Penso che l’ambizione personale non debba corrispondere necessariamente alla capacità di autorealizzarsi, ma che può anche consistere nella volontà di sacrificarsi ogni giorno per vedere i tuoi bambini sorridere. E cosa c’è di più bello del sorriso dei tuoi figli?
Amalia
Maya Risponde
Carissima Amalia,
non so cosa si provi a essere madri. Leggendo quello che hai scritto, posso dirti che la tua felicità è quasi palpabile. Che ti ho vista comparire sullo schermo, mentre ti prodigavi per dare ai tuoi bambini tutto quello di cui hanno bisogno per stare bene nel mondo – e intuisco quanto possa essere difficile dato che spesso anche noi adulti ci riusciamo a fatica.
Vorrei farti una domanda, però. Potrebbe darti fastidio come la pubblicità a volume altissimo mentre stai guardando un film che ti piace tanto. A te ci pensi mai? Non hai mai voglia di fare qualcosa solo per te? Che sia uscire con le amiche, fare una passeggiata da sola, iscriverti a un corso di yoga, studiare una lingua straniera?
Riesco solo a immaginare quanto possa essere piena la tua vita e che i tuoi figli siano la corrente che accende e dà un senso alle tue giornate. Ma non puoi essere solo questo.
È un discorso che ho provato a fare anche a mia mamma, sai? Che dovrebbe coltivare delle passioni. Delle piantine di vita che siano solo sue. Che per una volta sia lei il sole e il concime, la linfa vitale di qualcun altro. Perché credo sia giusto che nelle vite di ognuno di noi, ogni tanto, a prescindere dal nostro ruolo, ci sia un po’ di sano egoismo.
Il consiglio che ti voglio dare è questo: ricomincia da te. A piccoli passi. Chiudi gli occhi, riaprili e pensa di essere Amalia e di avere ancora 18 anni. Cosa faresti per te?
Prova a pensarci… Sono convinta che riuscirai a sorprenderti.
Ti abbraccio,
Maya
Ps. Sono convinta che tu sia una bravissima mamma :)
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