Cara Emme, la mia relazione dopo due anni e soli sei mesi di convivenza sembra non funzionare più. Sto facendo tutto il possibile perché non riesco a pensarmi senza di lui, lo assecondo in tutto, non rompo, ho persino detto sì alla settimana bianca con sua madre. Eppure lui non è più felice.
L’altra sera mentre discutevamo, gli ho detto “Ti amo io per tutti e due”.
Perché non basta?
A.
Maya Risponde
Viene voglia di abbracciarti, cara A.
Prima di tutto guardati intorno, perché in quel monolocale che hai temporaneamente affittato nella città di “Fuori Controllo” troverai tracce di tutte noi.
Io sono quasi certa di averci lasciato un mascara water proof, che mi faceva comunque sembrare un Panda and ogni lacrima.
Quanti cuori credi di avere a disposizione?
Due? Uno e mezzo?
Sbagli.
Ne hai metà. Abbiamo solo mezzo cuore. Tutti.
Ce lo insegnano anche i ciondoli più brutti in circolazione.
L’altra metà la deve mettere l’altro. Sempre.
Credimi, le piste nere con sua madre, le infornate Strudel di mele fatti a mano non ti serviranno.
Quando è toccato a me ho detto si a giri in moto e caschi con le orecchiette. Non sarebbe bastato nemmeno se avessi vinto un Moto GP con la Ducati.
Cercare di salvare un Amore in cui uno dei due non fa più la sua parte è un film di fantascienza. Un film in cui ti piacerebbe essere la Principessa Laila ma al massimo ti fanno interpretare Jabba the Hutt.
E se hai cercato online un’immagine di Jabba, hai capito perfettamente cosa intendo.
L’Amore va via prima della persona che abbiamo accanto, e lascia la porta aperta. L’errore sta nel fatto che usciamo noi per rincorrerlo e non il legittimo proprietario.
Perché noi vogliamo ancora disperatamente quella cosa li, l’altra persona no.
Non ci sono colpe e questo ti permette di restare un minuto di più nel monolocale di cui sopra, dove regna la follia e fai cose pazzesche come: lasciare i capelli sciolti anche se si vede la ricrescita, mettere le calze color carne tanto con i pantaloni non si vede e altre scelte discutibili imputabili solo ad un (mezzo) cuore spezzato.
Esaurito il legittimo periodo di disperazione che ti spetta, puoi ricominciare. Pardon, DEVI.
Fai la tua parte e restaura la tua metà di cuore, per avere e dare un’altra occasione.
Staccati, da chi è già al check-in per volare in Papuasia.
Come me, come le altre, ricomincerai a distinguere il rubinetto dell’acqua calda mentre fai la doccia, riprenderai possesso del balsamo e il controllo sistematico dei carboidrati.
Dimenticherai le piste nere con mammina e lui che si guarda la punta delle scarpe mentre tu ti struggi per il vostro Amore.
O forse no, ma archivierai queste immagini come istantanee di una tristezza che non ti deve toccare.
E arriverà un altro mezzo cuore.
Arriva sempre. Ma ti avviso non è mai in orario.
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