Giulia ha 13 anni, brilla per maturità e arguzia sulle sue coetanee. Ma non ha ambizioni. Che fare? La risposta della nostra Maya.
Cara Maya,
mi chiamo Michela, ho 35 anni e due bellissimi figli. Il più grande si chiama Andrea, ha 15 anni e sogna di fare il pilota d’aerei. Fin da bambino, è sempre stato affascinato dagli aeroplani ed io e mio marito abbiamo fatto di tutto nel tempo per cercare di assecondare la sua aspirazione. Poi c’è lei, Giulia. Dolce come il miele, furba come una volpe. Ha 13 anni, è molto matura per la sua età e con lei abbiamo un rapporto meraviglioso, perché è una ragazzina della quale ci si può assolutamente fidare. Perché scrivo alla tua posta del cuore? Perché Giulia, ahimè, non ha ambizioni. Non ha mai manifestato desideri o aspettative per il futuro. Ha solo vissuto passo dopo passo il suo percorso di crescita. Il prossimo anno arriverà il momento di scegliere le scuole superiori e sono molto preoccupata. Non capisco perché una ragazza così arguta come lei possa non avere interessi per il futuro, perché non riesca a vedersi in qualcosa di grande e bello come, invece, fa il fratello.
So che non c’è una vera risposta a tutto questo, però è qualcosa che vedo ogni giorno, e mi fa male.
Un caro saluto,
Michela
Maya Risponde
Cara Michela,
sono davvero felice che tu mi abbia scritto. Mi hai fatto subito pensare a una ricerca che ho letto qualche tempo fa, pubblicata su Science. A 5 anni le bambine sono sicure e fiduciose di poter fare qualsiasi cosa. A 6 anni la situazione cambia: si convincono che i mestieri più difficili, quelli adatti alle menti più brillanti, siano roba da maschio. Per loro vanno bene altre occupazioni. La maestra. L’infermiera. La psicologa. Nulla da togliere a queste professioni. Sono rispettabilissime come tutti i mestieri, da quelli di ingegno a quelli più manuali, perché ognuno richiede dedizione e fatica. Ma sono davvero rare le situazioni in cui le bambine sognano in grande.
È come se i loro sogni di gloria fossero stati impacchettati in una scatola e chiusi per bene con il nastro isolante. Come se nelle loro menti fosse arrivata un’iniezione di stereotipi, una gomma cancella ambizioni, speranze, passioni. Purtroppo la mancanza di desideri affini a quelli dei maschi è spesso dovuta all’assenza di modelli. Di donne che si sono distinte in un determinato settore, che hanno fatto la differenza tanto quanto i loro colleghi uomini ce ne sono. Ma i loro nomi non sono quasi mai all’ordine del giorno. E se non hai mai visto qualcun’altra fare qualcosa, diventa difficile sognare di poterlo fare anche tu. Difficile, ma non impossibile.
Penso che la tua Giulia abbia solo bisogno del suo tempo. Ma per aiutarla a tirare fuori quello che la società ha un po’ distrutto, con le sue industrie di giocattoli d’azione e di inventiva destinati ai bambini e di oggetti un po’ più futili, appariscenti e di ogni sfumatura di rosa pensati per le bambine, puoi iniziare a parlare con lei di donne che hanno avuto fiducia nelle proprie capacità e sono riuscite a fare grandi cose. Parlale di Samantha Cristoforetti. Di Rita levi Montalcini. Di Margherita Hack. Di Teresa Sarti.
Falle capire che essere femmina non le precluderà pezzi di mondo. Che nella vita potrà avere quello che vuole, fare ciò che più desidera, arrivare sulla luna e tornare e, se non dovesse bastarle, continuare a viaggiare fino a quando non capirà dove ha intenzione di mettere radici.
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