É uno degli influencer più amati. A DeAbyDay Paolo Stella ha raccontato i suoi ultimi progetti, come si rapporta con i social e i followers e la sua nuova bellissima amicizia con Ornella Vanoni.
É uno degli influencer più amati. A DeAbyDay Paolo Stella ha raccontato i suoi ultimi progetti, come si rapporta con i social e i followers e la sua nuova bellissima amicizia con Ornella Vanoni.Tra gli influencer più conosciuti c’è sicuramente Paolo Stella. Biondo, aitante, una casa da capogiro a Milano raccontata sui suoi canali social, un bellissimo cane, oltretutto "fotogenico", Bacco, diventato già una star del web e una vita social che si divide tra lavoro, eventi, viaggi, grandi hotel e lusso. Una vita da copertina seguita dai suoi numerosi followers che ogni giorno interagiscono con lui e lo seguono su Instagram.
Paolo Stella è stato uno dei primi a capire le potenzialità dei social, è oggi uno dei maggior influencer italiani ed è stato tra i primi a intuire le potenzialità del web e ad usarlo in chiave professionale. Il suo primissimo blog “Oh My Blog” (celebrato ai tempi con tanto di sigla girata per le vie di Roma) rimane uno degli esperimenti ante litteram più riusciti. Ora, oltre ad essere un influencer e un digital creator, tiene corsi online per spiegare come usare i social (wid.academy) e, dopo il successo del primo romanzo “Meet me alla boa” ha appena pubblicato il suo secondo libro “Per caso (Tanto il caso non esiste)" con Mondadori.
E’ appena uscito il tuo nuovo libro “Per caso (tanto il caso non esiste). Com’è andata con questo tuo secondo romanzo? Che sensazione hai?
«Ero terrorizzato all’inizio perché il mio primo libro “Meet me alla boa” era stato recepito in maniera estremamente positiva e con grande grande partecipazione. Normalmente i numeri due deludono un po’ le aspettative, un po’ come al cinema. Come quando escono i sequel dei film che spesso deludono. Per questo non ho fatto un numero due, non ho fatto la continuazione del primo romanzo. E questo nuovo libro è stato accolto con ancora più calore. Per ora c’è un rinnovato affetto, forse anche maggiorato ».
Domanda d’obbligo. Quanto ha influito il caso nella tua vita, se ha influito.
«Credo che tutto quello che succeda faccia già parte di noi e sia frutto di un disegno gia prestabilito, molto più interessante rispetto alla nostra aspettiva su come debba procedere la vita. Credo che il caso sia il destino e al destino credo tantissimo. Tutto quello che mi sta accadendo fa parte di un destino a cui sono enormemente grato, non ne capisco la direzione ma seguo con grande passione».
Hai fatto un gioco con i tuoi follower su Instagram, una copia del tuo libro doveva andare per caso ad una persona…
«Nel preordine c’erano mille copie autografate del libro. Ho scritto in una queste copie il mio numero di telefono».
E cos’è successo?
«La gente come Willy Wonka andava in giro nelle librerie a cercare la copia ma in realtà erano solo le copie del preordine online. L’ha trovato una ragazza che ha fatto un video che ho postato nel mio profilo. Si è messa a piangere. Ci siamo parlati e abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Sono molto felice che l’abbia trovato lei perché il caso non esiste ed è arrivato alla persona giusta».
Sembra che nel libro ci siano molte più parti personali rispetto a quello che racconti di te sui social. E’ una scelta voluta?
«Penso che ci sia verità in entrambi i racconti. Sono due mezzi diversi. Non uso la vita privata sui social per creare engagement, non mi interessa. In un momento in cui tu hai un tempo diverso, rispetto a quello più frenetico dei social media, come quello della scrittura, si crea uno spazio per raccontare una dimensione più delicata e più privata. Sono comunque due modi diversi di raccontare una verità. Non è che sui social media io racconti un personaggio che non esiste. Noi siamo la somma di migliaia di caratteristiche ed esperienze. Lo scrivere mi da modo di raccontarne alcune, i social delle altre».
Ti senti un po’ un pioniere? Sei stato uno dei primi ad usare i social e il web in chiave professionale. Sei stato anche uno dei primi ad esempio ad usare un blog chiamato “Oh My Blog” per raccontare la tua vita. Oggi addirittura insegni e tieni corsi sui social media
« Faccio molto fatica a definirmi qualcosa, sto vivendo in pieno quello che mi capita. Sicuramente non mi piace fare cose che non abbiano un senso. L’utilizzo dei social puo’ avere anche una valenza di esposizione personale e vanità personale ma deve avere un senso più compiuto e una finalità più grande. Non li ho mai trovati un fine ma sempre un mezzo. Credo che se si ha qualcosa da raccontare siano delle piattaforme interessantissime, che danno grande libertà e potenzialità infinita ».
Non posso non chiedertelo. Ci dai qualche consigli base per avere un buon profilo Instagram?
«Sicuramente andare dallo psicologo o fare un percorso per capire chi si è. Quando si è in grado di raccontare una verità, la propria verità e ricordiamo, la verità è un bene comune, la gente capisce. Quindi sicuramente l’autenticità è una cosa fondamentale. Fare anche dei corsi per fare delle belle foto perché Instagram basa tutto sull’immagine e avere qualcosa da dire. Avere anche uno scopo nella vita: le grandi passioni con il web e con Instagram si sposano benissimo ».
C’è invidia verso gli influencer? Ricevi più commenti positivi o negativi?
«C’è un’invidia sociale pazzesca in questo periodo, data anche dal momento difficile che stiamo vivendo. C’è una rabbia sotterranea. Sono fortunato perché ho pochissimi haters. Quando interagisco con loro basta parlare per capirsi. Sono consapevole che c’è tanta invidia rispetto ad un mondo che puo’ sembrare essere solo fatto di alberghi a cinque stelle e viaggi per il mondo. Penso che non sia legata a tanti ambiti e soprattutto al contesto culturale e sociale ma al periodo difficile. La gente è arrabbiata e si sfoga su chi puo’. Avendo una comunicazione che prende anche molto in giro me stesso basata sull’ironia da questo punto di vista sono abbastanza salvaguardato».
Hai anche un passato televisivo. Che ricordi hai delle tue esperienze televisive ed in particolare delle due più grosse, Amici e Un ciclone in famiglia?
«Di entrambe ho un bellissimo ricordo. Amici mi ha dato la possibilità una volta per tutte di uscire da casa, io venivo dalla provincia. Mi ha dato la possibilità di fare quello che volevo. Non sapevo esattamente cosa fosse all’epoca ma era sicuramente spettacolo. E’ stato fondamentale. Un ciclone in famiglia è stata un’esperienza incredibile, mi ha portato in giro per il mondo con delle persone molto carine con cui mi sono trovato molto bene. Mi ha anche regalato un’indipendenza economica che faceva bene. Ricordo con grande affetto. Inizialmente di Amici ne parlavo poco perché venivi definito per quella cosa e quindi sei quello di Amici».
Ora direi che ti sei completamente affrancato da Amici…
« Si nessuno mi collega più ad Amici».
Hai anche raccontato la tua vita attuale in tv su Real Time qualche anno fa nel programma “The Influencer”. Tv e web sono due media che vanno d’accordo?
«Non tantissimo. Non si è ancora trovato il giusto equilibro per farli interagire. Sarebbe interessante trovarlo, è una scommessa molto difficile. Ci sono due pubblici diversi, da una parte quello del web che vuole tutto subito e a tutte le ore e dall’altro lato la televisione che ha un vasto pubblico ma più abitudinario. Bisogna trovare il modo per farli parlare. Credo che si debba fare il contrario di quello che si è fatto finora: è sempre stata la tv a raccontare il web invece secondo me sarebbe interessante partire dal web per arrivare alla tv».
Per chiudere, hai una grande amica che abbiamo visto nelle tue instagram stories, Ornella Vanoni. Com’è nata questa amicizia?
«Amo molto Ornella, ci siamo conosciuti per caso al baretto del Baglioni, abbiamo parlato tutta la sera e ora ci sentiamo una media di 3 o 4 volte al giorno. Ci raccontiamo tutto, è una donna straordinaria, fuori da ogni schema, rivoluzionaria…per forza ci vado d’accordo! Sono cresciuto con le sue canzoni. Quando mi appare sul telefono il nome Ornella Vanoni ho un tuffo al cuore! Ho ascoltato per anni le sue canzoni, anche mentre scrivevo i miei libri. Ad Ornella è piaciuto molto il libro e ci sarà presto una sorpresa che faremo insieme».
Quindi hai conosciuto Ornella Vanoni per caso?
«Si, pero’ il caso non esiste!»