Nell’entroterra sardo c'è un luogo magico dove nelle viuzze antiche spiccano murales che con messaggi politico-sociali.
Nell’entroterra sardo c'è un luogo magico dove nelle viuzze antiche spiccano murales che con messaggi politico-sociali.Orgosolo è un paese della Barbagia situato alla sinistra del fiume Cedrino, tra il Supramonte e il Gennargentu. L'abitato, disposto in pendio, è caratterizzato da rustiche case in pietra. La parrocchiale di San Pietro ha un pregevole campanile cuspidato del XV secolo.
Il paese però è famoso soprattutto per i circa 250 coloratissimi murales di argomento politico-sociale che decorano gli edifici. I primi vennero realizzati negli anni Settanta del Novecento per testimoniare l’impegno ideologico degli artisti che li dipinsero.
Erano gli anni della contestazione giovanile e un gruppo di origine milanese chiamato ‘Dioniso’ dipinse i primi quadri murali di Orgosolo
Successivamente alcuni insegnanti della scuola media del luogo coinvolsero gli studenti nella realizzazione di murales, così il paese si colorò sempre di più. Il fenomeno si estese anche a comuni limitrofi.In un primo momento questa forma d’arte era legata alle rivendicazioni popolari e dava voce al disagio sociale. Dopo gli anni Settanta però le immagini di protesta vennero sostituite da scene di vita quotidiana. Oggi camminando per le vie del paese si ha la sensazione di passeggiare dentro un libro di storia dipinta, che racconta tradizioni e cultura del luogo.
Orgosolo è noto anche per il canto a tenores, un genere polifonico a cappella realizzato da quattro voci maschili, due delle quali gutturali, e per i ricchissimi costumi tradizionali. Qui furono girate scene del film Banditi a Orgosolo (1961) di Vittorio De Seta.
Chi ama il turismo escursionistico deve recarsi al vicino Supramonte, con i suoi vasti boschi e innumerevoli sentieri verso gole, doline, grotte sotterranee dove scorrono torrenti impetuosi.