Nel Medioevo le feste nuziali di re, imperatori e famiglie potenti dovevano essere straordinariamente sontuose. Per immaginarle basta essere a Lavagna, in Liguria, la sera del 14 agosto. In questa data ogni anno si ricordano le nozze tra un componente della famiglia dei Fieschi e una dama senese. Questo il fatto storico: nel 1230, proprio il 14 agosto, il conte Opizzo Fieschi sposò Bianca de’ Bianchi. Per coinvolgere tutta la popolazione decise di festeggiare facendo preparare una torta gigantesca.
Il protagonista della nostra storia visse nel periodo in cui la famiglia abitava nell’entroterra, alle spalle della costa tra Chiavari e Lavagna. La scelta della sposa, Bianca de’ Bianchi, non era naturalmente casuale: i Bianchi infatti erano imparentati con i Bonsignori, banchieri senesi alleati dei Fieschi in molti fruttuosi affari. La rievocazione di questo matrimonio, a metà tra storia e leggenda, prende vita a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, e attrae, vuoi per il periodo estivo vuoi per la particolarità dell’evento, fino a 10.000 o 15.000 persone.
L’organizzazione è a cura dei Sestieri di Lavagna. La celebrazione inizia la sera prima quando nella suggestiva cornice di San Salvatore dei Fieschi a Cogorno, nella piazzetta, si celebra l’Addiu du fantin, l’addio al celibato di Opizzo, con banchetto, giochi d’arme, danze e musica, mentre in città l’Araldo annuncia le nozze imminenti. La sera del 14, già dopo le 20, c’è fermento e cavalieri e danzatori intrattengono il pubblico impaziente. Alle 21 ecco l’arrivo dei novelli sposi: il corteo al quale partecipano circa 250 figuranti sfila per le strade fino ai piedi della Torre Fieschi, ricostruzione di una antica torre militare.
Dopo la lettura del proclama delle nozze, ecco il taglio e la distribuzione della torta: si tratta di un gigantesco dolce a forma di cono, del peso di circa 13 quintali, al quale hanno lavorato tutti i pasticceri della città
Per poterne assaggiare una fetta, però, si deve partecipare a un gioco. Nei giorni precedenti la festa, infatti, o la sera stessa se ancora ce ne sono, si deve comprare un biglietto speciale: sono cartoncini colorati, rosa per le donne e azzurro per i maschi, che hanno stampata sopra una parola medievale. Quando comincia il gioco, ognuno deve cercare il compagno o la compagna che porta scritta nel cartoncino la stessa parola; solo una volta formata la coppia, sarà possibile, insieme, ritirare la fetta di torta. Non è difficile immaginare la confusione e le grida che accompagnano la formazione delle coppie, mentre sul palcoscenico si suona musica, si svolgono danze e spettacoli d’arme.
Per comprendere appieno questa atmosfera di 800 anni fa, non si può fare a meno di visitare il luogo dove tutto ebbe inizio, San Salvatore dei Fieschi a Cogorno, gruppo di edifici medievali sopra una collinetta. La basilica, con il Palazzo Comitale duecentesco che la fronteggia, costituisce un notevole complesso monumentale romanico-gotico in cui si inserisce, con una vivace facciata settecentesca, l’oratorio. La facciata, a paramenti bianchi e neri nella parte superiore aperta da un grande rosone in marmo, presenta nella parte inferiore un portale gotico con un affresco quattrocentesco nella lunetta. L’interno, a tre navate, è sovrastato da una possente torre campanaria con due ordini di quadrifore e un’acuta cuspide tra quattro pinnacoli.