Firenze vale sempre una visita. Si tratta davvero di una città-museo, dove le cose da vedere sono talmente tante che non ci stanca mai. Ecco allora la proposta di un itinerario un po’ diverso dal solito, via dalla pazza folla, dalle code interminabili che si snodano davanti ai musei, cercando luoghi e scorci poco conosciuti.
Partiamo dal centro e dedichiamoci a uno dei sommi artisti rinascimentali: Michelangelo
Prima tappa è la basilica di San Lorenzo, e dirigiamoci ai chiostri; da qui raggiungiamo la Biblioteca Laurenziana, dove è possibile ammirare l’abilità architettonica dell’artista: la scala è un anticipo del barocco, mentre la sala della biblioteca conserva, oltre a rarissimi manoscritti, i banchi lignei realizzati su progetto dello stesso Michelangelo.
In via Ghibellina ecco casa Buonarroti: qui, oltre a cimeli e ricordi della famiglia, si trovano anche la ‘Madonna della Scala’ e ‘Battaglia dei Centauri’, bassorilievi in marmo e prime opere dello scultore. Per concludere si può fare una visita al museo del Bargello, dove sono custoditi il ‘Bacco’, ‘Bruto’ e il ‘Tondo Pitti’.
Ecco poi due musei davvero speciali e curiosi: uno è la Specola, in via Romana, il primo museo scientifico d’Europa aperto al pubblico. Tra le meraviglie conservate, la raccolta dei preparati anatomici in cera, realizzati tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento da esperti modellatori. In via del Proconsolo invece, a due passi dal Duomo, si trova il Museo nazionale di Antropologia ed Etnologia: si tratta del primo museo del genere allestito in Europa. Vi si trovano numerose testimonianze e curiosità provenienti da tutti i continenti, raccolti già all’inizio del Cinquecento come autentiche curiosità.
Ci spostiamo dal centro per arrivare alle pendici della collina, in direzione di Fiesole, in via Stibbert, dove si trova il museo omonimo. Federico Stibbert (1838-1906) era un raffinato collezionista che custodiva nella sua villa, circondata da un bellissimo giardino, le sue raccolte di costumi e armi antiche. Nel salone della Cavalcata si può ammirare un vero e proprio corteo di cavalieri italiani, tedeschi e ottomani del XVII-XVIII secolo, con armi e costumi originali.
Altre sale particolarmente interessanti sono le sale orientali, che conservano armi e armature di Persia e Medio Oriente, cinque-settecentesche, mentre nelle sale giapponesi sono esposte armi, costumi e armature giapponesi, che costituiscono la maggiore raccolta del genere fuori dal Giappone. Anche qui un gruppo di terribili samurai accoglie il visitatore nella prima sala. Per riposarsi dalla visita ci si può fermare nel parco all’inglese, aperto al pubblico e gratuito.