Siracusa racconta una storia lunga quasi 3000 anni
Siracusa racconta una storia lunga quasi 3000 anniSiracusa e le necropoli di Pantalica sono Patrimonio dell’Umanità dal 2005. Il sito si compone di due elementi distinti: la necropoli conserva circa 5000 tombe scavate nella roccia, la maggior parte delle quali sono datate tra il XIII e il VII secolo a.C.; mentre l’antica Siracusa comprende la città originaria, Ortigia, che risale al VIII secolo a.C. ed è di origine greca.
Siracusa è una splendida città della Sicilia posta sulla costa sudorientale dell'isola, tra il capo Santa Panagia e la penisola della Maddalena, detta ‘Plemmirio’. Dopo aver raggiunto una grande espansione urbanistica soprattutto a partire dal sec. V a. C., la città si concentrò nell'isola di Ortigia, che costituisce attualmente il nucleo urbano più antico. L'isola sorge a pochi metri dalla terraferma, alla quale è collegata da un ponte, e si allunga nel mare creando due approdi, il Porto Piccolo e il Porto Grande. Siracusa era costituita nell'antichità da cinque quartieri: Acradina, Tyche, Neapoli, Epipoli e Ortigia. L'odierna Siracusa si compone di due parti: sull'isola di Ortigia si trova il nucleo più antico, che ha conservato in parte l'aspetto barocco, mentre la città moderna si estende sulla terraferma, fino a raggiungere l'altopiano calcareo dell'Epipoli.
A Ortigia vi sono le rovine del ginnasio romano, complesso monumentale risalente alla fine del sec. I; nella piazza Pancali sorge il tempio dorico dedicato ad Apollo, risalente agli inizi del sec. VI a. C. Sulla piazza del duomo, significativo complesso di architettura barocca, prospettano il Palazzo Arcivescovile, rinascimentale ma rimaneggiato nel Settecento, il medievale palazzo Beneventano del Bosco (ristrutturato nel sec. XVIII), e la chiesa di Santa Lucia alla Badia, distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita nel sec. XVIII. La maestosa cattedrale, nelle sue forme attuali, è il risultato della sovrapposizione di diverse strutture, la più antica delle quali corrisponde al grande tempio dorico di Atena (sec. V a. C.), le cui colonne sono incorporate nelle mura esterne dell'edificio. La fastosa facciata barocca, a due ordini separati da una balaustra in ferro battuto, con colonne corinzie e profonde cornici, è opera di Andrea Palma (1725-53) e l'interno, a tre navate, custodisce preziose opere d'arte. Sotto il Palazzo del Senato, sede municipale, chiamato anche ‘palazzo Vermexio’, dal nome dell'architetto Giovanni Vermexio, che lo eresse nel sec. XVII nelle tipiche forme del barocco siciliano, sono i resti di un tempio ionico arcaico. Al centro di piazza Archimede, su cui prospettano numerosi edifici signorili, tra cui il palazzo Lanza-Bucceri (sec. XV), è la splendida fontana di Artemide, restaurata, che rappresenta la metamorfosi della ninfa Aretusa. Delle mura medievali che cingevano la città resta soltanto la porta Marina (sec. XIV), passata la quale, su una vasta terrazza affacciata sul mare è la suggestiva fonte Aretusa, la cui struttura attuale risale al 1843; nelle sue acque vivono varie specie di pesci e anatre e crescono alcuni papiri. L'imponente castello Maniace, eretto nel sec. XIII per volere di Federico II sull'estrema punta dell'isola di Ortigia, conserva la poderosa mole a pianta quadrata, con quattro torrioni cilindrici e portale gotico.
Notevole è anche la necropoli di Pantalica, con 4000 stanzette. Situata nei pressi di Sortino, identificata col nome di Hybla, fu sede di un piccolo regno fiorente tra i sec. XIII e VIII a. C. Fu probabilmente distrutta in seguito alla fondazione di Siracusa e alla sua espansione nell’entroterra. Di grande importanza è stata la scoperta dell'anaktoron, un grande edificio residenziale di tipo megalitico, assai simile a coeve strutture egee dell'Età del Bronzo, con magazzini e un'area adibita alla lavorazione del metallo. L'edificio sovrasta dall'alto una delle più spettacolari necropoli siciliane, costituita da circa 5000 tombe del tipo a grotticella naturale, comprendenti sia camere singole sia complesse strutture che si articolano intorno a un vano centrale. Dopo essere stato abbandonato, il villaggio venne riutilizzato in epoca altomedievale come rifugio. A questa fase risalgono la piccola chiesa affrescata (la grotta del Crocifisso) e le rozze abitazioni bizantine.