Strada del Riso Vialone Nano Veronese IGP: un percorso tra città, arte, natura e gusto alla scoperta delle tradizioni veronesi.
Strada del Riso Vialone Nano Veronese IGP: un percorso tra città, arte, natura e gusto alla scoperta delle tradizioni veronesi.La Strada del Riso Vialone Nano Veronese IGP nasce per tutelare e valorizzare un prodotto di eccellenza della gastronomia italiana: il riso vialone nano, appunto, ingrediente fondamentale per squisiti risotti.
L'itinerario si snoda in una terra dominata dall’acqua di risorgive e risaie. Il riso che si coltiva lungo questo sentiero è tutelato dal marchio IGP: secondo gli esperti a rendere il riso così speciale sono il terreno alcalino, le acque delle risorgive ricche di minerali provenienti dalle rocce calcaree del sottosuolo, i metodi naturali delle colture, realizzate rispettando una certa rotazione che riduce l’intervento dell’uomo ed evita l’utilizzo di fertilizzanti chimici e sostanze nocive. Anche nella lavorazione, nonostante l’impiego di apparecchiature all’avanguardia, il trattamento segue metodi semplici e il cereale non viene sottoposto a manipolazioni chimiche; la lotta alle erbe infestanti avviene con metodi naturali, attraverso la regolazione dell’acqua della risaia e con lavorazioni mirate del terreno.
La strada parte dalla città di Verona e si sviluppa verso sud.
Il percorso tocca i comuni di Buttapietra, Vigasio, Nogarole Rocca, Mozzecane, Trevenzuolo, Isola della Scala, Erbè, Sorgà, Nogara, Gazzo Veronese, Casaleone, Sanguinetto, Cerea, Roverchiara, Ronco dell’Adige, Palù, Oppeano, Isola Rizza, Bovolone, Concamarise, Salizzole e ritorna a Buttapietra. È una zona dal forte interesse turistico, soprattutto storico: si tratta di un paesaggio rurale fatto d’acqua, habitat naturale del riso, punteggiato da pievi romaiche.
Il Vialone Nano Veronese è un riso bianco candido privo di striscia scura; i chicchi sono di medie dimensioni, dalla forma arrotondata e semi-lunga. È un prodotto eccezionale per i risotti: ha capacità di assorbire i condimenti e tiene bene la cottura.
La città di Isola della Scala è il centro della coltivazione, a soli 20 chilometri da Verona.
Qui ogni anno verso la fine del mese di settembre si tiene la Fiera del Riso, un evento dedicato al prodotto principe di questo territorio; è uno degli eventi culinari più conosciuti in Italia; da oltre 40 anni la fiera propone degustazioni di risotti e prodotti tipici.
Durante la manifestazione vengono organizzate visite didattiche per scoprire il mondo del riso: le gite fuoriporta permettono di conoscere le risaie e le risorgive, dove nasce il cereale, di visitare un villaggio contadino per scoprire i costumi di una volta e una pila per apprendere la lavorazione tradizionale.
Assolutamente da assaggiare è il risotto all’Isolana, piatto tipico la cui ricetta venne ufficializzata in occasione della prima sagra nel 1967: gli ingredienti sono vitello, maiale, formaggio grana e ovviamente vialone nano veronese. Ogni anno durante la sagra tutti i ristoratori si cimentano nella riproduzione di questa ricetta tradizionale. Una passeggiata in città e nei dintorni ci permette di vedere la torre scaligera, la chiesa della Bastia e il mulino della Giarella, dove venivano macinati i cereali.
A Nogarole Rocca possiamo vedere Corte Nogarole, conosciuta anche come la Rocca, che dà il nome al borgo. Si tratta di un edificio del XIV secolo, facente parte dei possedimenti della famiglia della Scala.
L’itinerario alla scoperta del territorio continua a Mozzecane, per vedere tre ville: Canossa, al cui interno sono conservati alcuni affreschi settecenteschi di Marco Marcola raffiguranti scene del carnevale veronese, Miniscalchi e Vecelli Cavriani.
Il principale dono di queste terre è il riso, accompagnato però da un’offerta gastronomica ricca e variegata.
Gli altri piatti tipici sono la polenta, un classico della cucina veneta, e quelli a base di pesci di acqua dolce come rane e gamberetti. La produzione ortofrutticola vanta il radicchio rosso Dop, asparagi e cavoli, ma anche meloni, mele e fragole; tra i salumi ricordiamo la soppressata, formaggi e latticini. Tra i dolci ricordiamo il pandoro, l’offella di Bovolone, i rofioi di Sanguinetto e molti altri.