Natura, storia e archeologia in Campania
Natura, storia e archeologia in CampaniaIl Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano si estende per circa 181.000 ettari nella provincia di Salerno. Questa grande riserva tutela gli eccezionali valori naturali di un’area estremamente varia, nella quale si incontrano paesaggi marini, collinari e montuosi, grotte, gole, spiagge e boschi. Il parco presenta importanti testimonianze storiche, immerse in un paesaggio naturale tra i più belli d’Italia, che vanno dalla preistoria fino al Medioevo. Il patrimonio archeologico si concentra intorno alle due città di Paestum e Velia; la principale testimone dell’epoca medievale, invece, è la Certosa di Padula.
La zona è un esempio straordinario di unione tra natura e opera dell’uomo: per questo dal 1998 il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, i siti di Paestum e Velia e la Certosa di Padula sono tutelati dall’UNESCO. Il vallo di Diano, inoltre, rientra all’interno della riserva della biosfera del MAB, letteralmente Man and Biosphere, progetto volto a proteggere e a promuovere la natura nella sua biodiversità.
Il territorio rappresenta il classico paesaggio della macchia mediterranea con ulivi, lecci, querce, aceri, tigli, olmi, frassini, mirto, ginepro, castagni e faggi; s’incontra anche una grande varietà di fauna, tra cui l’aquila reale, la lepre appenninica, la coturnice, ma anche lupi, volpi e marmotte.
In questo contesto paesaggistico, nel VI secolo a.C., vennero fondate due colonie marinare situate in un’ottima posizione di frontiera tra la Magna Grecia e l’Etruria, in un passaggio quasi obbligato per tutti i viaggi verso il sud.
Paestum (Poseidonia) fu fondata da greci provenienti da Sibari; la città vide alternarsi la dominazione lucana e romana, fino a quando venne distrutta nell’887. La zona archeologica della città è circondata da una cinta muraria e racchiude al suo interno gli edifici simbolo del Cilento: il tempio di Hera, il tempio di Cerere e quello di Nettuno. Si tratta di tre straordinari esempi di architettura dorica templare del V secolo a.C. dalle notevoli dimensioni, ancora oggi in buono stato di conservazione. Caratterizzati dagli altissimi e grandiosi colonnati, questi imponenti templi sono divenuti icone della magna Grecia.
I reperti sono conservati presso il Museo Nazionale di Paestum che raccoglie anche quelli provenienti dalle aree circostanti. Un’area è dedicata all’esposizione di alcuni corredi funerari preistorici, oggetti comuni in selce e ceramica. Di notevole importanza e interesse artistico sono le metope, raffiguranti soggetti epici o mitici, che costituiscono uno dei gruppi scultorei più importanti della Magna Grecia. Una stanza ospita la Tomba del Tuffatore (V secolo a.C.), decorata con il celebre dipinto. La tomba suscitò un enorme interesse non tanto per il ricco corredo funerario rinvenuto, quanto per le bellissime pitture che decoravano, oltre alle pareti, la faccia interna della lastra di copertura. Qui è rappresentata la scena di un uomo che si tuffa dall’alto di una struttura in legno. Le pareti, invece, sono decorate con scene di banchetto semplici ma raffinate, una rarissima testimonianza di pittura greca dell’inizio del V secolo a.C.
Velia venne fondata con il nome di Elea da coloni provenienti dalle coste dell’attuale Turchia, divenuta famosa come la patria di due tra i più famosi filosofi antichi, Parmenide e Zenone; in città nacque la scuola eleatica dedicata allo studio della matematica a della medicina e che ebbe un’importante fioritura. Oltre a centro culturale, con i suoi due porti la città era specializzata nel commercio marittimo e nello sfruttamento delle risorse ittiche. Da vedere sono la Porta Rosa, la Porta Marina, la torre di Velia e i resti del teatro greco.
La Certosa di Padula è invece il monumento scelto come testimone del periodo medievale; venne costruita nel 1306 da Tommaso Sanseverino, e fu donata all’ordine dei Certosini. Originariamente denominata Certosa di San Lorenzo, venne in seguito ribattezzata in Padula per la vicinanza all’omonimo paese. Costruito in stile barocco, l’edificio è uno dei più grandi del mondo con oltre 320 stanze e 12.000 mq di chiostro. Il monumentale complesso di edifici si compone della chiesa, del Chiostro Grande e del Museo Archeologico della Lucania Occidentale.