Una visita appassionante al museo scientifico più antico d'Europa
Una visita appassionante al museo scientifico più antico d'EuropaConoscere come si studiava l’anatomia nei secoli passati può dare delle sorprese: basta andare a fare una visita alla Specola di Firenze per capire che chi si occupa di effetti speciali al cinema ha ancora molto da imparare. Qui, infatti, è possibile ammirare una straordinaria collezione di cere anatomiche che venne realizzata alla fine del Settecento: Venere e lo ‘Spellato’ sono solo due dei numerosi ospiti delle sale.
La Specola è uno dei musei di storia naturale più prestigiosi e particolari. Fu aperto dall’illuminato Granduca Leopoldo di Lorena nel 1775 con il nome di “Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale” e per molti anni rimase l’unico museo scientifico aperto al pubblico nel continente europeo.
Ha sede in via Romana, nel bellissimo palazzo Torrigiani, nel vivace quartiere di Santo Spirito, che si trova di là dall’Arno rispetto al più conosciuto centro storico. Il nome del museo, Specola, deriva dal fatto che Leopoldo fece costruire sul tetto del palazzo un osservatorio astronomico, una ‘specola’ appunto. La sua particolarità, comunque, non sta solo nel fatto di essere il più antico; conserva autentici tesori che riportano indietro nel tempo e ci rivelano come si studiassero le scienze naturali nei secoli passati.
Il settore del museo che più colpisce il visitatore è sicuramente la collezione delle Cere Anatomiche. Queste cere, oltre 1400 pezzi, sono conservate in circa 600 teche: vennero realizzate tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento per volontà di Leopoldo e del direttore del museo, Felice Fontana, celebre anatomo-fisiologo, affinché gli studenti di medicina potessero studiare l’anatomia del corpo umano senza aver bisogno di dissezionare i cadaveri. La visita è straordinaria e impressionante allo stesso tempo: nelle sale ci si aggira fra le urne, ammirando parti anatomiche ma anche figure a grandezza naturale, mirabilmente smembrate e sezionate, accompagnate da accurati disegni a tempera e spiegazioni. Per realizzarle furono chiamati i più abili artigiani dell’officina ceroplastica di Firenze, fra i quali Clemente Susini, Luigi Calamai, Francesco Calenzuoli ed Egisto Tortori, coadiuvati da esperti anatomici come Tommaso Bonicoli, Paolo Mascagni e Filippo Uccelli.
Il procedimento seguito era estremamente complesso. Si utilizzavano i cadaveri provenienti dall’ospedale di Santa Maria Nuova: si sezionavano e quindi si facevano dei modelli in argilla delle varie parti, da cui si ricavavano i calchi in gesso. Nel calco si colava la cera, mescolata ad altri ‘ingredienti’ come resine, coloranti e altri materiali ancora sconosciuti. Per evitare che si alterino, i modelli sono mantenuti a una temperatura costante di 18 gradi centigradi. Nello stesso periodo i modellatori realizzarono anche numerose cere di anatomia patologica, conservate ora all’istituto omonimo dell’ospedale di Careggi e al Museo di Storia della Scienza, testimonianza interessantissima delle patologie che affliggevano l’uomo di quel tempo. Gli stessi modellatori eseguirono copie dei modelli per il fratello del granduca Leopoldo, l’imperatore d’Austria Giuseppe II, ora conservate al Josephinum di Vienna.
Il museo della Specola custodisce però anche altri modellini interessanti: per esempio le 184 cere botaniche, riproduzioni in cera di piante esotiche, talmente realistiche che verrebbe voglia di innaffiarle. Nel settore dedicato alla zoologia troviamo anche una sala degli scheletri, e anche una sala con gli animali estinti, come l’alca impenne, il lupo di Tasmania, alcune piume e frammenti di uova del moa, gigantesco uccello della Nuova Zelanda scomparso nel XVIII secolo.
Il museo di Storia naturale di Firenze comprende altre 5 sezioni, oltre a quella della Specola dedicata alla zoologia; in via La Pira ci sono la sezione di Botanica, Mineralogia e Litologia, Geologia e Paleontologia; l’orto botanico detto ‘Giardino dei Semplici’, tra i più antichi d’Italia, è in via Micheli. La sezione di Antropologia e Etnologia è in via del Proconsolo: il museo fu fondato nel lontano 1869 da Paolo Mantegazza, il primo in Italia ad avere la cattedra di antropologia, con lo scopo di illustrare la varietà degli esseri umani in campo fisico e culturale. Tra le raccolte, anche quella che riunisce una nutrita serie di maschere modellate sui volti di diversi tipi umani in varie parti del mondo.
Museo di Storia Naturale
Sezione Zoologia ‘La Specola’
Via Romana 17, Firenze
Orari
Da ottobre a maggio: mar-dom 9,30-16,30
Da giugno a settembre: mar-dom 10,30-17,30
www.msn.unifi.it/CMpro-l-s-11.html