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Travel bragging: come viaggiano i Millennials

I millennials, la generazione nata tra il 1981 e il 1996, ha imparato anche a viaggiare di più, ma in modo completamente nuovo.

I millennials, la generazione nata tra il 1981 e il 1996, ha imparato anche a viaggiare di più, ma in modo completamente nuovo.

Nell'Ottocento viaggiare era un privilegio: solo in pochi riuscivano a concedersi il Grand Tour, un viaggio di formazione attraverso l'Europa. Poi gli anni Ottanta hanno portato con sé benessere ed è esploso il fenomeno "vacanze estive". I giovani hanno imparato a conoscere il Vecchio Continente in modo nuovo, con l'Inter Rail.

E oggi come viaggiano quei ragazzi nati negli anni Ottanta? Come viaggiano i Millennials? Fanno travel bragging.

A coniare questo termine, che significa letteralmente "viaggiare per vantarsi", è il Mobile Travel Tracker 2017 di Hotels.com, ricerca che verifica l'impatto della tecnologia sulle abitudini di viaggio delle persone. Questa indagine ha messo in evidenza le preferenze di viaggio di chi oggi ha poco meno e poco più di 30 anni. Per loro è centrale l'aspetto social del viaggio.

Selfie, post e status non sono pubblicati per tenere traccia o documentare la propria vacanza, quanto per farsi invidiare dai propri follower. Per questo la destinazione da visitare deve essere spettacolare, la città scelta unica, così come monumenti, musei, hotel e luoghi di divertimento.

Il 14% degli italiani trascorre oltre 4 ore al giorno in compagnia del proprio smartphone. Quando si è in vacanza serve per consultare mappe e fare foto. Inoltre, quando si è lontani da casa, si passano 38 minuti al giorno solo sui social media, passando da Facebook, Instagram e Whatsapp e ritorno.

Per qualcuno, comunicare al mondo dove si trova, cosa sta facendo, per generare una reazione di stupore o di apprezzamento è addirittura un elemento determinante, una priorità. Per farlo si usano anche hashtag specifici, che diventano #bragtag, da accompagnare a status e post creati apposta per vantarsi. Quello fondamentale è ovviamente #TravelBrag.

Tra i soggetti più fotografati c'è soprattutto il cibo (mai dimenticare l'hashtag #foodporn). Il travel bragger poi non trascura la scelta dell'albergo: l'11% lo vuole con viste panoramiche, arredamenti di design e strutture architettoniche innovative. Tutto è scelto in funzione dell'effetto "wow". La meta che più risponde a queste richieste è Las Vegas. Per essere sempre online, il 23% si rifiuta di prenotare hotel senza wi-fi gratuito.

Ma quali sono le paure dei Millennials in viaggio? Uno su quattro è affetto da nomofobia, la paura di restare disconnessi dal proprio cellulare: si teme che ciò possa guastare la vacanza. Il 10% è terrorizzato di rimanere senza batteria durante la giornata di vacanza. Una prospettiva che li spaventa persino più del rischio di arrivare in ritardo in aeroporto e perdere l'aereo.

La piattaforma più amata dagli under30 in vacanza è Instagram. Si tratta del canale più immediato per il travel bragging, grazie alla prevalenza dell'elemento visuale sul testo. Tra le location più instagrammate ci sono il parco giochi Disneyland di Anaheim, seguito da Times Square e Central Park