Sviluppato da una startup acquisita di recente da Google, Liftware è un cucchiaio che aiuterà i malati di Parkinson a mangiare in autonomia.
Sviluppato da una startup acquisita di recente da Google, Liftware è un cucchiaio che aiuterà i malati di Parkinson a mangiare in autonomia.Un piccolo strumento che apporterà grandi benefici ai malati di Parkinson: si tratta di Liftware, un cucchiaio intelligente che aiuterà le persone con tremore cronico a mangiare autonomamente.
Messo a punto dalla startup californiana Lift Labs, un’azienda che sviluppa tecnologie per aiutare persone affette da Parkinson, il cucchiaio ipertecnologico Liftware contiene diversi sensori che aiutano a bilanciare il tremolìo delle mani.
In particolare il cucchiaio dispone di centinaia sensori e algoritmi in grado di rilevare i tremiti della mano di chi lo impugna, bilanciandoli in tempo reale in modo da mantenere la stabilità.
Nei test finora effettuati, il cucchiaio Liftware ha ridotto il tremolio di circa il 70% consentendo così ai malati di Parkinson un miglioramento nella loro vita quotidiana.
Come spiega Jill Ostrem, neuroscienziata al Medical Center della University of California, che ha collaborato con fisici e ingegneri allo sviluppo dello strumento, quello apportato da Liftware è un approccio completamente nuovo.
Il cucchiaio rappresenta un cambiamento molto positivo nell’alleviarne i sintomi dei pazienti: mentre prima erano costretti ad essere imboccati ora riescono a mangiare da soli.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cui sintomi sono il risultato della morte delle cellule che sintetizzano e rilasciano la dopamina, poste nella substantia nigra, una regione del mesencefalo.
La startup che ha elaborato Liftware a settembre è stata acquisita da BigG di Google, che sta aiutando nello sviluppo del dispositivo messo già in vendita sul sito della compagnia per circa 300 dollari.
Lo stesso cofondatore di Google Sergey Brin, la cui madre soffre di disturbi legati al tremolio, ha dichiarato di avere una mutazione genetica che predispone al Parkinson: per tale motivo ha donato oltre 50 milioni di dollari alla ricerca.
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