Quanti animali conosci che iniziano con la lettera F? In questo articolo ne abbiamo individuati dieci.
Quanti animali conosci che iniziano con la lettera F? In questo articolo ne abbiamo individuati dieci.Di animali che iniziano con la lettera F ne esistono a bizzeffe.
I primi che si pronunciano sono, di solito, il fenicottero, il falco e la farfalla ma quanti altri animali conosciamo che iniziano con la F?
Prendendo spunto dal cielo, dalla terra e dal mare, ecco dieci suggerimenti.
Fetonte beccorosso
Simile a un gabbiano per il piumaggio bianco e le linee snelle e affusolate, il fetonte beccorosso è un uccello acquatico appartenente alla specie dei Fetontiformi (il gabbiano appartiene alle specie dei Caradriiformi).
Il fetonte beccorosso si può ammirare, in natura, lungo le coste tropicali dell'Oceano Indiano, dell'Oceano Pacifico e dell'Oceano Atlantico.
Riconoscibile dal suo caratteristico becco rosso, sarebbe unico della sua specie se non avesse un cugino: il Fetonte beccogiallo.
Fagiano comune
Meno comune in Europa di quanto si creda, il fagiano comune è originario dell'Aia e appartiene alla specie dei Galliformi.
Avvistato per la prima volta vicino al Mar Nero, nell'attuale Georgia, fu introdotto in Occidente a scopo venatorio e ne esistono molteplici sottospecie distinguibili tra loro facendo attenzione al piumaggio del maschio.
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Dei fagiani comuni nati in cattività e a scopo ornamentale, le varianti più note sono il fagiano isabellina, in cui si distingue il maschio dalla femmina solo per il piumaggio della testa, e il fagiano tenebroso, per il suo piumaggio nero con sfumature che virano sul verde.
Frosone
Il frosone è un uccello passeriforme che assomiglia quasi a un pappagallino. Unico della specie dei Coccothraeus, il suo robusto becco a forma conica è perfetto per rompere i semi di cui si nutre, anche i più duri come i noccioli di ciliegie e olive.
Il becco ha un'ulteriore caratteristica: diventa giallastro in inverno e, durante la stagione dell'accoppiamento, passa al un blu metallico molto chic.
Estremamente schivo e riservato, il frosone è reperibile in gran parte dell'Europa, dell'Asia e del Nord Africa. Addirittura, sembra che alcuni esemplari siano stati avvistati in Alaska.
Facocero
Il facocero è la versione africana del comune cinghiale. Facocero e cinghiale appartengono, infatti, alla famiglia Suidae e hanno in comune la corporatura tozza e robusta e le zanne che fuoriescono dagli angoli delle fauci. Si distinguono per il genere, Sus per il cinghiale (e il maiale) e Phacochoerus per il facocero.
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Onnivoro, il facocero inoltre è molto diffuso nell'industria cinematografica comparendo in film come Il re Leone, Pomi d'ottone e manici di scopa (lungometraggio degli anni Settanta con Angela Lansbury come protagonista) e nelle avventure delle Tartarughe Ninja.
Fennec
In Africa, perfettamente mimetizzato, vive il fennec, una simpatica specie di volpe le cui orecchie possono raggiungere i 15 cm di lunghezza. Simili padiglioni auricolari svolgono una doppia funzione, di termoregolazione e di potenziamento dell'udito.
Facendo parte della famiglia dei Canidi, il fennec è parzialmente addomesticabile. Parzialmente perché, per quanto socievole, è incline alla fuga e la sua vivacità eccessiva può essere esasperante.
Simpatico e grazioso, meglio lasciare il fennec nel deserto del suo habitat naturale. Anche perché importarne o possederne uno è illegale nella maggior parte dei paesi europei, Italia compresa.
Foca
Spostandosi dalla terra ai mari, la foca è il sesto animale con la lettera F. Buffa e goffa a terra, in acqua è una formidabile nuotatrice e sfrutta con eleganza il suo corpo allungato e cilindrico e le robuste pinne che ha al posto degli arti.
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È un mammifero che ha, purtroppo, ha una pelle molto pregiata e ambita nell'industria conciaria. Una pelle che le permette di sopravvivere in condizioni estreme e opposte fra loro e di spostarsi da mari glaciali a acque caraibiche con nonchalance.
Molte risultano estinte ma tra Focini, Lobondontini, Monachini e Cistoforini, tribù e sottofamiglie, ci sono ancora circa 54 specie di foca in circolazione.
Forficula auricularia
La forficula auricolaria, altrimenti detta forbicina, è un insetto comunissimo e diffuso in tutto il mondo, come la formica.
Il nome deriva dalle appendici posteriori chiamati cerci. È originaria dell'Europa e, dal 19° secolo, anche in gran parte del continente americano. È un insetto utile perché la sua presenza e diffusione in determinate aree facilita le analisi e le previsioni meteorologiche e contribuisce allo smaltimento di scarti vegetali causando raramente danni alle coltivazioni.
Frustone
Il frustone è un rettile, non velenoso, a rischio estinzione ed è il nome popolare dato al biacco.
È tra i serpenti più lunghi d'Italia e d'Europa (un adulto può arrivare a toccare i 180 cm), appartiene alla famiglia dei Colubridi ed è di colore bruno-giallastro.
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La progressiva riduzione del suo habitat naturale, la macchia mediterranea, ha diminuito anche la popolazione di lucertole, topolini e uova di piccioni di cui si nutre facendo entrare, di diritto, il frustone tra gli animali a rischio elencati nella convenzione di Berna.
Da proteggere e conservare, il biacco deve il suo appellativo di frustone al modo in cui usa la coda quando si sente minacciato, come una frusta appunto.
Il suo nome scientifico è Elaphe quatorlineata.
Fieto
Il fieto è un pesce la cui presenza si concentra soprattutto nel golfo di Guascogna e in Sud Africa.
Il suo nome scientifico è Stromateus fiatola e, in quanto immune al loro veleno, è ghiotto di meduse. Può misurare al massimo 55 cm e malgrado sia commestibile, non è abbastanza pregiato da motivarne l'allevamento o la pesca.
Favollo
Il favollo è una specie di granchio e, infatti, appartiene al genere dei Crostacei. Detto anche granchio fellone, il suo nome scientifico è Eriphia verrucosa. Forse il favollo è un fellone perché passa la maggior parte del suo tempo tra le intercapedini rocciose delle scogliere che si affacciano sul mar Mediterraneo, Mar Nero o sull'Oceano Atlantico.
Necrofago e crepuscolare, il favollo può scendere fino a 10 metri di profondità per guadagnarsi il pasto. Considerate queste caratteristiche, acchiappare questo granchio non è proprio un gioco da spiaggia e per ragazzi.