Abbiamo intervistato Giorgia Trasselli, la divertente Tata di Casa Vianello. Insieme a lei abbiamo ricordato Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.
Abbiamo intervistato Giorgia Trasselli, la divertente Tata di Casa Vianello. Insieme a lei abbiamo ricordato Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.Tanto tantissimo teatro, diversi ruoli al cinema e in televisione e un personaggio che è rimasto nel cuore di tutti, in una delle serie televisive più seguite degli anni '90 : “Casa Vianello”. Siamo pronti a scommettere che non c’è nessuno di voi che non ricordi la divertente Tata di Casa Vianello interpretata da Giorgia Trasselli.
Casa Vianello era la popolarissima sitcom - con gli indimenticabili Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, scomparsi entrambi nel 2010 - che proprio il 17 gennaio compie trentatrè anni dalla sua prima messa in onda su Canale 5 e che raccontava la quotidianità e i battibecchi tra marito e moglie di una delle coppie più amate dello spettacolo.
Giorgia Trasselli, brillante attrice che oggi vive a Roma, è “felicemente single” dopo 25 anni di matrimonio e ha un figlio che fa il fisico e insegna all’Università di Trento. Con lei abbiamo ricordato Sandra e Raimondo e il grande successo di quella sitcom che ha segnato più di una generazione.
Ciao Giorgia, Il 17 gennaio 1988 ando’ in onda la prima puntata di Casa Vianello. Trentatré anni dopo che ricordi ha?
«Per me è un ricordo bellissimo e anche molto presente. Non ricordo tantissimi aneddoti, qualcosa mi sfugge, però il ricordo di Sandra e Raimondo è molto vivo. Durante il lockdown ho fatto molte interviste perché tantissime persone avevano pensato a Casa Vianello, recentemente ho ricordato Sandra con un omaggio in una trasmissione in Rai. Questo per dirti che trentatré anni sono tanti, ma sia la sitcom che Sandra e Raimondo sono sempre presenti».
Un ruolo quello della tata in Casa Vianello che ti ha fatto guadagnare il successo popolare e ti ha consacrato al pubblico italiano.
«Vivo con grande pudore questo grande successo. Ogni complimento, ogni foto ogni autografo è sempre una gioia perché noi lavoriamo per il pubblico, viviamo per raccontare qualcosa, oltre al piacere di soddisfare il proprio narcisismo. All’inizio quasi non ci credevo, sono molto grata a quel periodo, a loro, alla trasmissione. Ad esempio stamattina mi hanno mandato su Facebook un video di youtube di un episodio di "Casa Vianello" in cui partecipavo alle sedute spiritiche. Avevo anche messo, per contratto, che nella serie dovevo vedere il mio sceneggiato preferito. Non mi ricordavo questo episodio e casualmente mi è arrivato, me lo ricordano i fan. E’ un personaggio che mi ha dato tanta popolarità e ancora oggi me ne godo gli effetti».
Quanto c’era di te, di Giorgia, in quel personaggio?
«Era un personaggio scritto con caratteristiche che non erano proprio le mie. Direi l’entusiasmo per la vita, l’apprezzare le cose belle che succedevano. Questo mi accomuna alla tata. Forse anche il combinare dei pasticci, perché a volte ho la testa per aria, così mi dicono i miei amici! Sono molto concentrata sul lavoro ma nella vita sono un po’ cosi, mi perdo a fantasticare! A differenza della tata non so cucinare tantissimo, Raimondo nella serie si lamentava sempre dei piatti della tata. So fare poche cose in cucina e me ne dispiaccio molto: mi dicono pero’ che quelle tre o quattro cose che so fare escono bene!».
Che rapporto avevi con Sandra e Raimondo?
«Un rapporto costruito negli anni, perché era giusto cosi. Ed è questo il modo di lavorare giusto. Abbiamo messo in primo piano il rapporto di stima e di fiducia. Nel nostro mestiere siamo sempre a contatto e piano piano questo rapporto è diventato bello forte e intenso. Con Raimondo Vianello, ma anche con Sandra Mondaini, inizialmente avevo quella soggezione tipica che provo sempre con le persone più grandi di me, sia come età che come storia professionale. Non mi sembrava vero di lavorare con due artisti di quel peso professionale. Con Raimondo c’erano più discussioni di lavoro sui copioni, con Sandra direi, senza usare una parola abusatissima che è "intimo", che c’era un rapporto di confidenza».
Pensi che questo personaggio così popolare ti abbia potuto precludere altre cose oppure è stato uno scivolo per farne altre?
«Ho cominciato lavorando in teatro ed insegnando recitazione, cosa che faccio tutt’ora. Ho fondato anche una scuola nel 2007 che si chiama “Fondamenta”. Non la dirigo più perché sono stata fino a poco tempo fa in tourneè. Ho fatto poche cose al cinema fino al provino per Casa Vianello. Ci sono state sicuramente delle situazioni in cui il fatto di essere così conosciuta, con una popolarità molto forte, ha inciso. Direi che forse mi ha penalizzato un pochino per il cinema, perché in Italia quando sei legata ad un personaggio funziona un po’ così. In teatro assolutamente no. Il teatro mi ha sempre salvato perché lì hai altri problemi che non affronteresti in lavori televisivi. Poi certo, non ti dà la visibilità della tv però ti offre personaggi sempre diversi. Spesso a teatro mi sono sentita dire “Ma lei è la tata di Casa Vianello”, questo mi fa piacere perché significa che il pubblico che va a teatro guarda anche chi è l’attore».
Com’è la tv di oggi secondo lei, cosa guardi?
«Guardo molto i film a tarda notte! Guardo molte serie americane e tedesche. Ora mi sto rivedendo “The Good Wife”. Tra le italiane guardo “I delitti del Barlume” che ha attori molto interessanti. Mi prendono in giro a casa perché guardo i polizieschi, l’ispettore Barnaby ad esempio!».
Chi potrebbero essere oggi i protagonisti di una sitcom in stile Casa Vianello?
«In questo sarò categorica. Nessuno. Non perché non ci siano bravissimi attori italiani. Quando dicono “Ci sarà una nuova Anna Magnani, una nuova Callas” la mia risposta è sempre no. Loro sono irripetibili. La risposta non puo’ che essere no. Si devono creare situazioni nuove per gli attori».
Quale ruolo ti manca ancora?
«Data l’età che ho direi Zia Augusta ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Wilde, che è brillante divertente sagace, mi piace quel tipo di teatro brillante. Mi sarebbe piaciuto fare “Lady Machbeth” che è l’opera di Shakespeare che più mi ha colpito. Poi vorrei fare una Miss Marple nostrana in tv visto che amo i polizieschi».
So che di recente hai vinto un premio molto importante, il Premio Vincenzo Crocitti
«E’ proprio una cosa recente, sono molto molto contenta. Ho vinto il premio dedicato appunto a Vincenzo Crocitti, un attore molto bravo e molto in gamba. E’ un modo per ricordarlo. Tutti lo ricordano per “Un borghese piccolo piccolo”».