Katie Bouman è la matematica che ha guidato lo sviluppo dell'algoritmo che ha permesso di immortalare uno degli "oggetti più misteriosi dell'universo".
Katie Bouman è la matematica che ha guidato lo sviluppo dell'algoritmo che ha permesso di immortalare uno degli "oggetti più misteriosi dell'universo".In molti la definiscono già "la foto del Millennio". E facciamo davvero fatica a immaginare qualcosa di più sorprendente della prima immagine di un buco nero, diffusa ieri dai ricercatori dell'Event Horizon Telescope. Tuttavia, anche se si parla di ricercatori al maschile, per questo scatto tutto il mondo è in debito con una donna.
Katie Bouman è la scienziata 29enne che ha guidato il progetto per la realizzazione dell'algoritmo che ha permesso di fotografare per la prima volta un buco nero.
Immaginazione e codice
Tutto ha avuto inizio durante gli anni da post-dottoranda del MIT. In quel periodo Katie Bouman creò un algoritmo che avrebbe portato alla foto del secolo. Raccogliendo dati provenienti dai radiotelescopi di tutto il mondo, il suo codice era in grado di realizzare delle immagini.
Lavorando con il progetto Event Horizon Telescope Katie ha contribuito a regalare all'umanità un'immagine ultraterrena, anche se sfocata, di un anello color ambra, sorprendentemente simile a un occhio di drago.
Nel suo account Event Horizon 'Scope spiega che "l'immagine mostra un anello luminoso formato da luci attratte dall'intensa gravità attorno al buco nero, 6,5 volte più massiccio del Sole". Solo che, in nessuna delle comunicazioni, si menziona la vera autrice dello scatto: Katie.
Scientists have obtained the first image of a black hole, using Event Horizon Telescope observations of the center of the galaxy M87. The image shows a bright ring formed as light bends in the intense gravity around a black hole that is 6.5 billion times more massive than the Sun pic.twitter.com/AymXilKhKe
— Event Horizon 'Scope (@ehtelescope) April 10, 2019
Il giusto riconoscimento
Il primo a menzionarla in un'intervista ripresa da Cnn è stato Vincent Fish, un ricercatore dell'Haystack Observatory del MIT. "Uno dei suggerimenti che Katie ha portato nel nostro gruppo di imaging è stata l'idea che ci sono immagini naturali". In sintesi: ogni foto è fatta di pixel, se sappiamo cos'è un pixel, sappiamo anche a cosa è vicino.
Ad esempio, alcune aree sono più morbide e altre meno. Le immagini astronomiche condividono queste proprietà e quindi è possibile codificare matematicamente questi dati. Cosa che Katie ha fatto grazie al suo algoritmo. E pensare che non sapeva niente di buchi neri quando ha iniziato a lavorare al progetto!
"Ho lavorato a questo progetto per circa sei anni e nell'ultimo anno abbiamo tenuto le nostre bocchie chiuse sull'esatto processo di imaging. Persino la mia famiglia non doveva sapere niente. Ma è così incredibile finalmente dirlo al mondo intero!", ha raccontato la giovane.
Take your rightful seat in history, Dr. Bouman! 🔭
— Alexandria Ocasio-Cortez (@AOC) April 10, 2019
Congratulations and thank you for your enormous contribution to the advancements of science and mankind.
Here’s to #WomenInSTEM!
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A celebrare l'entusiasta e bravissima Katie Bouman, ci ha pensato via Twitter anche Alexandria Ocasio-Cortez che, come la scienziata, ha scritto un pezzo di storia diventando la più giovane donna mai eletta al congresso.
Nel suo messaggio, Alexandria scrive: "Prendi il tuo giusto posto nella storia, dottoressa Bouman! Congratulazione e grazie per l'enorme contributo all'avanzamento della scienza e del genere umano".
Intanto Katie, sotto la sua nuova immagine del profilo, ha scritto: "Guardando incredula mentre la prima immagine di un buco nero che abbia mai fatto era in fase di ricostruzione". Negli occhi e sul volto, la bellezza della felicità.