Le donne millennials nate tra il 1982 e il 1995 stanno dando una nuova forma al mondo: lottano per l’istruzione e per cancellare le discriminazioni. Ecco le 5 icone più rappresentative di questa generazione.
Le donne millennials nate tra il 1982 e il 1995 stanno dando una nuova forma al mondo: lottano per l’istruzione e per cancellare le discriminazioni. Ecco le 5 icone più rappresentative di questa generazione.Vincono il Nobel, cambiano la vita di scorbutici geni dell’informatica, lottano contro le discriminazioni fisiche, si battono contro il bullismo: sono le donne Millennials, famose, forti, coraggiose, in grado di sfruttare la propria notorietà per cambiare il mondo. Abbiamo scelto 5 storie di coraggio, bellezza e intelligenza per raccontarvi le donne di questa generazione.
Chi sono Panmela Castro, Malala Yousafzai, Selena Gomez, Priscilla Chan e Sinéad Burke.
Panmela Castro
Foto: Facebook
La chiamano “la regina dei graffiti” perché ha scelto questa forma d’arte per esprimere la sua arte e il suo impegno civile per i diritti delle donne. La sua priorità è una sola: fermare gli abusi. Cresciuta nei sobborghi di Rio de Janeiro, oggi Panmela Castro è nota in tutto il mondo.
Sfruttando la sua notorietà ha fondato Rede Nami, un’organizzazione femminista che ha coinvolto numerose artiste nella missione di promuovere insieme i diritti delle donne nelle metropoli. Ma il vero obiettivo di Panmela è raggiungere la libertà per il genere femminile.
Malala Yousafzai
Foto: Facebook
Classe 1997, Malala Yousafzai è diventata famosa grazie a un blog curato per la Bbc, in cui raccontava il regime dei talebani pakistani, contrari all'esercizio dei diritti civili da parte delle donne. Inoltre, ha anche raccontato dell'occupazione militare nel distretto dello Swat. Sopravvisuta a un attentato, è stata curata nel Regno Unito.
Il 12 luglio 2013 Malala ha parlato nel Palazzo di Vetro dell’Onu a New York, indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutt e diventando un’icona internazionale. Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace assieme all'attivista indiano Kailash Satyarthi, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice del riconoscimento. Il Comitato norvegese l'ha premiata «per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione».
Selena Gomez
Foto: LaPresse
Tra le Millennials che stanno cambiando il mondo c’è anche Selena Gomez, un’altra regina, questa volta dei social network. Infatti la cantante di Wolves può vantare 126 milioni di follower, che la seguono in tutto, proteste femministe comprese. Le sue t-shirt lanciano messaggi positivi, come “Choose empathy”, scegli l’empatia.
Con il suo lavoro di produttrice Selena si sta impegnando nel creare consapevolezza intorno al fenomeno del bullismo e circa la sua pericolosità. Inoltre, vittima anche lei di body shaming, sfrutta i social per demolire il mito di bellezza convenzionale. Scrive su Instagram: “Il mito della bellezza – un’ossessione per la perfezione fisica che intrappola la donna moderna in un ciclo senza fine di disperazione, autocoscienza e odio per se stessa mentre cerca di soddisfare la definizione impossibile della società di bellezza impeccabile. Io ho scelto di prendermi cura di me stessa perché voglio farlo, e non per provare qualcosa a qualcuno. Vento in poppa”.
Sinéad Burke
Foto: Facebook
Piccola statura, grandi idee. Non chiamate Sinéad Burke “nana” perché non le piace. Con i suoi 105,5 centimetri questa accademica (insegna al Trinity College di Dublino) e una delle Millennial più influenti d’Irlanda e del mondo. Si batte per un concetto di design non discriminatorio: "Io rappresento tutte le minoranze escluse dall’industria del lusso", ha raccontato in un’intervista a Marie Claire.
Ha trasformato il suo nanismo in uno scopo di vita, istituendo la fondazione dell'Inclusive Fashion and Design Collective. Questo progetto ha come obietto il finanziamento di progetti di design per i disabili. Una delle sue battaglie riguarda proprio l'adaptive fashion, un concetto di moda che valorizza le minoranze fisiche, di cui lei, fiera, rivendica l'appartenenza.
Priscilla Chan
Foto: LaPresse
Figlia di immigrati cinesi, Priscilla Chan ha compiuto un brillante percorso di studi, diventando la prima laureata della sua famiglia e conquistando il cuore di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Il suo principale interesse oltre la pediatria, è la beneficenza. Insieme a suo marito ha creato la Chan Zuckerberg Fundation, un'istituzione che si batte per assicurare il diritto all'istruzione, alla salute e all'accesso alla ricerca scientifica per i minori.
Con Zuckerberg forma una delle coppie meno romantiche tra quelle vip: passeggiano insieme in ciabatte e quando vanno al ristorante non lasciano la mancia. Lei lo ha obbligato a inserire una clausola nel loro accordo prematrimoniale che “costringa” il marito ad assolvere ai doveri coniugali almeno una volta a settimana.
Insieme hanno due figli a cui però hanno dedicato dei toccanti messaggi social. Per Max scrissero “una lettera sul mondo in cui speravamo che lei (e ora anche tu) crescerete. Un mondo con una migliore educazione, meno malattie, comunità più forti e una maggiore uguaglianza”. Alla piccola August hanno dedicato un pensiero sull'importanza dell'infanzia.
Foto di apertura: LaPresse