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The Handmaide's Tale: 11 cose che (forse) non sai

Dal romanzo che ha ispirato la serie alle difficoltà intercorse durante le riprese causate dai copricapi bianchi: tutto quello che c'è da sapere su The Handmaid's Tale - "Il racconto dell'ancella".

Dal romanzo che ha ispirato la serie alle difficoltà intercorse durante le riprese causate dai copricapi bianchi: tutto quello che c'è da sapere su The Handmaid's Tale - "Il racconto dell'ancella".

Non c’è dubbio che The Handmaid’s Tale sia stata una delle serie Tv più apprezzate degli ultimi tempi. Ha avuto tredici nomination agli Emmy Awards, ne ha vinti otto, compreso quello per la miglior serie drammatica, il suo impatto sull’immaginario collettivo è stato enorme ed è stata rinnovata per una seconda stagione. Ma siete sicuri di sapere tutto sulle serie? Ecco dieci cose che forse vi siete persi su The Handmaid’s Tale.

11 curiosità su The Handmaids' Tale, il racconto dell'ancella

Buttiamoci a capofitto a scoprire questa incredibile serie TV: sia che tu abbia già visto The Handmaid's tale sia che tu sia in procinto di cominciare, ti farà piacere scoprire 10 curiosità che forse ignoravi. Cominciamo subito!

1. E' tratta da un libro

La serie Handmaid's Tale è tratta dall'omonimo romanzo d Margaret Atwood. Ma - udite udite - non si tratta del primo adattamento! Questa ormai celebre storia è infatti diventata anche un film uscito negli anni '90 con Natasha Richardson (il ruolo era di Sigourney Weaver, poi lei rimase incinta), anche un’opera, un balletto e una graphic novel!

2. Il copricapo bianco

L'ormai celebre copricapo bianco che viene indossato dalle ancelle protagoniste impediva alle attrici di vedersi tra loro. Quindi sul set potevano recitare basandosi quasi soltanto sull’udito.

3. Una serie che "predice" il futuro

Ricordate la Women’s March dentro la serie? Quella scena è stata girata molto prima che Donald Trump diventasse presidente degli Stati Uniti (e quindi molto prima della vera Women’s March). Quando si dice la preveggenza...

4. Un omaggio all'autrice del romanzo

Nella scena in cui Offred e il Comandante giocano a Scarabeo, le prime due lettere a uscire sono la M e la A, un piccolo omaggio all’autrice del romanzo, visto che sono le iniziali di Margaret Atwood.

5. Il cameo dell'autrice del romanzo

Fra le curiosità su Handmaid's tale c'è anche un secondo omaggio all'autrice dell'omonimo romanzo, un po' meno velato del precedente. Margaret Atwood fa infatti un cammeo nella serie: nel primo episodio addirittura schiaffeggia la protagonista.

6. Il racconto si basa su fatti reali?

Margaret Atwood sostiene che la sua opera non sia fiction e che tutto quello che racconta nel suo romanzo è accaduto, a un certo punto della Storia: nella Bibbia, nella rivoluzione iraniana, nella reazione contro il femminismo.

7. Il motto della resistenza

Il motto in latino maccheronico Nolite te bastardes carborundorum (traduzione: "non lasciare che i bastardi ti schiaccino"), che diventa uno dei simboli della resistenza della protagonista, è una frase che Margaret Atwood ricordava circolare nella sua giovinezza di studentessa di latino. È una frase molto apprezzata dai fan ed è stata oggetto di diversi tatuaggi.

8. Il primo titolo del romanzo

Al New York Times, Margaret Atwood ha confidato che il primo titolo del suo romanzo era Offred, il nome imposto alla protagonista della storia dal suo padrone. Le piaceva anche l’assonanza con la parola “Offered”, “Offerta”. Poi, però, optò per The Handmaid’s Tale.

9. A cosa si è ispirata Margaret Atwood

La principale fonte di ispirazione letteraria di Margaret Atwood è il romanzo distopico di George Orwell 1984. Il suo libro è stato pubblicato proprio un anno dopo, nel 1985.

10. Una troupe al femminile

Quattro delle cinque registe della prima stagione sono donne. Una di loro, Reed Morano (la regista dei primi tre episodi) è la direttrice della fotografia del video Lemonade di Beyoncé.  

11. Lo slut shaming prima dello slut shaming

Una scena del libro, in cui il personaggio di Janine viene umiliato dalle "zie" e dalle altre ancelle per aver subito uno stupro di gruppo a una festa è un esempio di slut-shaming (alias: "onta della sguadrina"), che sta ad indicare l'atto di far sentire una donna colpevole o inferiore per comportamenti e desideri sessuali che si discostino dalla morale corrente. La pratica viene descritta dalla Atwood nel 1984, ben prima che l'espressione fosse coniata.