Da Valentina Tereshkova, la prima a varcare i confini del cielo, alla celebre candidata scelta tra altre 8.500, Samantha Cristoforetti:ecco la storia delle viaggiatrici delle stelle.
Da Valentina Tereshkova, la prima a varcare i confini del cielo, alla celebre candidata scelta tra altre 8.500, Samantha Cristoforetti:ecco la storia delle viaggiatrici delle stelle.“Samantha Cristoforetti è una delle poche donne che hanno prestato servizio come piloti militari nell’Aeronautica italiana, e ha una preparazione impeccabile. Inoltre è molto socievole e ha sempre la risata pronta, e tra le tante qualità che la rendono perfetta per le missioni spaziali ha anche uno spiccato talento per le lingue”. Chi la descrive così non è un fan qualsiasi ma Scott Kelly, ex astronauta NASA nonché l’americano che ha passato più tempo nello spazio, in un esperimento nato per gettare le basi di una futura missione su Marte.
La milanese Cristoforetti, ingegnere, aviatrice e astronauta, è stata la prima donna italiana a essere selezionata negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale europea. Si erano presentate in 8.500, hanno scelto lei. E hanno fatto bene: Samantha ancora oggi detiene il record europeo di permanenza nello spazio in una sola missione stabilendo altresi quello femminile, con 199 giorni, 16 ore e 42 minuti. Però ora il record non le appartiene più: è passato all'americana Shannon Matilda Lucid, titolare di ben 223 giorni, 2 ore e 58 minuti.
Ma l’elenco di pioniere che hanno superato la linea di Kármán (sopra siete nello spazio, sotto no) è lungo e interessante.
La prima fu la cosmonauta russa Valentina Tereshkova, ex operaia tessile con la passione per il paracadutismo, che riuscì a diventare la prima donna ad andare nello spazio. Valentina sogna tuttora, a 80 anni, di diventare la prima donna su Marte: nel 2013 si è anche pubblicamente offerta volontaria.
La prima donna a camminare nello spazio? Fu anche lei russa. Si tratta di Svetlana Savitskaya, pilota acrobatica come Brave Bessie, un genio del pilotaggio dei MIG. Quando si presentò all’addestramento da cosmonauta, i “colleghi” le porsero un grembiule in segno di scherno. Inutile dire che Svetlana fece rimangiare gli uomini ogni singola parola. Divenne così brava che i sovietici la nominarono “Eroe dell’URSS” e hanno anche dato il suo nome a un asteroide: il 4118 Sveta.
La prima donna a volare sullo shuttle americano invece si chiamava Sally Ride. Sally rimane tuttora la più giovane a farlo (aveva solo 32 anni). A lei, la cantante Janelle Monae ha dedicato una bellissima canzone, Sally Ride. “Like a rose in the cold, will I rise? / I’m packing my space suit / And I'm taking my shit and moving to the moon / Where there no rules” (“Come una rosa nel freddo, mi solleverò? Prenderò la mia tuta spaziale, prenderò le mie cose e mi trasferirò sulla luna / dove non ci sono regole”).
Valentina, Svetlana e Sally hanno aperto la strada che tante altre, compresa Samantha Cristoforetti, hanno potuto percorrere: di 537 persone che sono andate nello spazio, 60 erano donne. Una percentuale che deve decisamente aumentare (e che aumenterà).