Il Museo di Palazzo Braschi di Roma ospita fino all’8 maggio 2017 un’imperdibile retrospettiva dedicata ad Artemisia Gentileschi.
Il Museo di Palazzo Braschi di Roma ospita fino all’8 maggio 2017 un’imperdibile retrospettiva dedicata ad Artemisia Gentileschi.Nella splendida cornice della Città Eterna, dal 30 novembre 2016 all’8 maggio 2017, si potrà visitare la mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, talentuosa pittrice italiana di scuola caravaggesca, vissuta durante la prima metà del XVII secolo.
Allestita nelle sale di Palazzo Braschi, la mostra dedicata all’artista italiana permette di ammirare alcune delle opere più importanti della sua carriera come Susanna e i Vecchioni, La Conversione della Maddalena, La Madonna col Bambino, Giuditta che decapita Oloferne, Giuditta e la sua Ancella, Cleopatra, Ritratto di gonfaloniere e San Gennaro nell’anfiteatro.
Promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group, la mostra è organizzata grazie alla collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
L’esposizione nasce da un’idea di Nicola Spinosa, che ne è anche curatore per la sezione napoletana, mentre per la sezione fiorentina è curata da Francesca Baldassari e per la sezione romana da Judith Mann.
Con circa 90 opere provenienti da tutto il mondo, la mostra è un percorso che svela ai visitatori gli aspetti più autentici di questa artista, troppo a lungo oscurata dalle sorti di una causa giudiziaria per stupro, intentato da Agostino Tassi, allievo del padre Orazio
La mostra è frutto di un lunghissimo lavoro preparatorio e vanta prestiti da tutti i principali musei del mondo come il Metropolitan Museum di New York, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze, il Museo di Capodimonte, il Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut e il Národní galerie v Praze di Praga.
Oltre alle opere di Artemisia Gentileschi il pubblico potrà ammirare anche le opere dei grandi protagonisti del ‘600 come Cristofano Allori, Giovanni Baglione, Giuseppe Ribera, Antiveduto Grammatica e Simon Vouet.
Foto EPPH - Every Painter Paints Himself