La possibilità di avere il doppio cognome per i figli, cioè sia quello del padre che quello della madre, era tra le speranze di tante coppie. Una speranza che ora diventa realtà grazie a una decisione presa dal Governo Monti, che semplifica anche le procedure per ottenerlo.
La possibilità di avere il doppio cognome per i figli, cioè sia quello del padre che quello della madre, era tra le speranze di tante coppie. Una speranza che ora diventa realtà grazie a una decisione presa dal Governo Monti, che semplifica anche le procedure per ottenerlo.Qualla del doppio cognome, a prima vista, potrebbe sembrare una questione banale. Al contrario, sono molte le famiglie interessate all'eventualità di dare ai propri figli sia il cognome del padre sia quello della madre.
Un'eventualità che, se fino ad oggi non era possibile, trova nuova attualità con il recente intervento del Governo Monti: anche in Italia, infatti, sarà permessa l'adozione del doppio cognome, con una serie di semplificazioni e di opportunità anche per vedovi e divorziati.
Il Governo con la possibilità di adottare il doppio cognome intende sottolineare l'aspetto della parità di trattamento di uomini e donne
Le novità
- Innanzitutto da oggi chiunque può chiedere di aggiungere al proprio cognome paterno, anche quello della propria madre
- le donne divorziate e/o vedove possono aggiungere il cognome del nuovo marito a quello dei propri figli, nati dal precedente matrimonio
- i cittadini stranieri, che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, potranno mantenere il loro cognome d'origine (sia della madre che del padre)
Semplificazioni
- Le richieste di modifica del proprio cognome potranno essere presentate al Prefetto, che deciderà direttamente senza dover ottenere il parere del Ministero dell'Interno, come finora era invece previsto. (articoli 84, 85, 86 e 87 che vengono ora eliminati)
- Il cognome richiesto potrà comprendere anche cognomi di importanza storica e anche riferiti a personalità o luoghi particolarmente noti nel luogo di nascita o di residenza.
- Eventuali opposizioni possono essere presentate da chiunque abbia interesse o motivo. Chi si vuole opporre al cambiamento del cognome di un altro soggetto puo' farlo entro trenta giorni dalla data dell'ultima affissione ovvero dalla data dell'ultima notificazione alle persone interessate.
Le modifiche che il Governo ha apportato rigurdano l'art. 89 del codice civile:
"Salvo quanto disposto per le rettificazioni, chiunque vuole cambiare il nome o aggiungere al proprio un altro nome ovvero vuole cambiare il cognome, anche perche' ridicolo o vergognoso o perche' rivela l'origine naturale o aggiungere al proprio un altro cognome, deve farne domanda al prefetto della provincia del luogo di residenza o di quello nella cui circoscrizione e' situato l'ufficio dello stato civile dove si trova l'atto di nascita al quale la richiesta si riferisce."
Se per tutti resta quindi valida la possibilità di modificare il proprio cognome nel caso esso sia ridicolo o vergognoso, la novità oggi risiede nel procedimento da intraprendere: molto più veloce e semplice, basterà presentare una domanda corredata di motivazioni direttamente al Prefetto della propria città di residenza o nella città in cui si trova l'atto di nascita della persona interessata dalla modifica.
Una curiosità:
casualmente il provvedimento del Governo sarà illustrato in Parlamento dal ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, che appunto ha un doppio cognome
Per approfondire, potete consultare il sito del Governo italiano: www.governo.it
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