Causata da un'infiammazione o da infezioni di origine batterica, la mastite è un disturbo frequente durante l'allattamento: ecco allora come intervenire.
Causata da un'infiammazione o da infezioni di origine batterica, la mastite è un disturbo frequente durante l'allattamento: ecco allora come intervenire.Allattare al seno il proprio bambino è senza ombra di dubbio una delle esperienze più belle e importanti per ogni neo mamma. Tuttavia, specie quando ancora non si è sufficientemente "allenate", l'allattamento può comportare alle donne qualche piccolo fastidio, come la formazione di ragadi o, più raramente, la comparsa di una mastite.
La mastite è un'infezione del tessuto del seno che può essere provocata da un ingorgo, da ragadi non curate o da un'infiammazione causata dall'attaccamento scorretto del bambino al seno.
I sintomi solitamente sono dolore al seno, spesso a una sola mammella, che risulta molto dura al tatto e infiammata, e un rialzo della temperatura corporea che può arrivare anche fino ai 38° o più.
Di fatto non si tratta di una condizione grave ma piuttosto diffusa specie durante i primi 3 mesi di allattamento: la mastite può essere risolta nel giro di un paio di giorni e NON preclude assolutamente di continuare ad allattare il piccolo.
Naturalmente se pensate di avere una mastite, la prima cosa da fare è consultare il vostro medico di fiducia che potrà valutare la situazione, somministrandovi l'antidolorofico più adatto e, laddove fosse necessario, una cura antibiotica.
Poi, può essere utile seguire alcune piccole accortezze
- Anche se può risultare fastidioso, è bene cercare di svuotare quanto più possibile il seno, attaccando il bambino o manualmente
- Per agevolare lo svuotamento del seno qualora risulti difficoltoso si può ricorrere a degli impacchi caldi: basta prendere un piccolo asciugamano, tenerlo sotto il getto dell'acqua calda, strizzarlo e quindi appoggiarlo delicatamente sulla mammella senza strofinare
- Finita la poppata invece si possono fare degli impacchi freddi per attenuare il senso di infiammazione
Per qualsiasi informazione aggiuntiva è possibile inoltre consultare la sezione dedicata all'allattamento del sito del Ministero della Salute.
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